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Soffocata da un wurstel a 5 anni, tragedia a Roma

(Fotogramma)
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22 dicembre 2018 | 11.31
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La macchina carica di giocattoli e di pacchetti natalizi e una croccante sfoglia di rustico col wurtel nelle mani. A Matilde, cinque anni, è bastato un boccone di traverso, un colpo di tosse, dopo una passeggiata di coccole e regali a un centro commerciale, a Roma sud, per morire sotto gli occhi atterriti dei genitori. La corsa in un ospedale e poi ancora in un altro, tre giorni di agonia, e poi, giovedì, la fine di ogni speranza. Asfissia da hot-dog. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma non ci sono indagati. Lo riporta oggi 'Il Messaggero'.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Salute, Giulia Grillo. "Bisogna conoscere i pericoli e imparare le manovre di disostruzione pediatriche, informandosi e chiedendo aiuto ai propri medici e pediatri di famiglia - scrive su Facebook -. Mi adopererò per garantire la massima diffusione delle manovre salvavita di piccini e adulti, chiedendo anche il supporto del servizio radiotelevisivo pubblico". "La tragedia della morte della piccola Matilde - scrive - impone una presa di coscienza da parte di tutti noi genitori rispetto alla prevenzione del soffocamento accidentale da cibo, che rappresenta la seconda causa di morte per i piccoli da 0 a 4 anni. Chiunque, genitore, nonno o semplice cittadino, ha a che fare con i bambini, ma non solo, deve conoscere le più semplici manovre salvavita. Pochissimi infatti sanno come comportarsi in situazioni di emergenza. Penso allo strazio dei poveri genitori e sono loro vicina".

Per una famiglia romana, quartiere Fidene, l'incubo senza fine è cominciato all'improvviso, lunedì. Il papà alla guida, la mamma accanto, e Matilde e la sorellina di due anni, sui seggiolini dietro. Matilde ha fame e mordicchia un rustico. Il pezzetto di hot dog però, racconta ancora il quotidiano, le va di traverso, non scivola più giù. E allora i genitori arrestano la marcia, si precipitano a soccorrerla, tentano di fare manovre per farle espellere il boccone, ma tutto si rivela inutile. La piccola diventa violacea. Quindi scatta la corsa all'ospedale più vicino, al Sant'Andrea, dove i medici però, constata la gravità, fanno scattare il trasferimento d'urgenza al policlinico Gemelli, con un reparto di terapia intensiva pediatrica all'avanguardia.
I danni, però, sono irreparabili. La piccola dal coma profondo non si risveglierà più. E quando i medici si sono dovuti arrendere e dichiarare la morte cerebrale ai genitori della piccola, a loro non resterà che compiere l'ultimo atto di amore: donare gli organi. Un piccolo cuore, fegato e dei reni che potranno servire a salvare altri bambini, a far smettere di piangere altri genitori, sono stati quindi prelevati. Il pm Mario Palazzi ha comunque deciso di procedere all'autopsia. Accertamenti di rito, per verificare le circostanze della disgrazia, i tempi dei soccorsi. Anche l'apertura dell'inchiesta, per omicidio colposo, potrebbe rivelarsi solo un atto dovuto.

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