I tagli con la carta fanno malissimo, che siano sul polpastrello o tra le dita. Ma perché? Inanzitutto nella mano, si legge su 'Metro.co.uk', ci sono molte terminazioni nervose. "Di sicuro procurarsi un taglio sul viso o sui genitali farebbe comunque malissimo - fa notare il dermatologo Hayley Goldbach - ma con le mani noi esploriamo il mondo", le utilizziamo molto insomma.
Un altro fattore, secondo la BBC Future, è che i tagli che ci procuriamo con la carta sono in realtà peggiori di quanto non sembrino. Non sono superficiali taglietti, ma ferite che vanno a recidere fasci di cellule nervose più sensibili in modo irregolare. Perché, afferma Ferris Jabr di Scientific American, "il bordo della carta che appare liscio, è in realtà frastagliato. Quindi taglia la pelle più come una piccola sega che come un coltello".
Ma c'è anche un altro motivo. La carta rilascia inoltre particelle chimiche, che irritano la ferita. "Trattandosi di ferite superficiali, non sanguinano molto e coagulano poco. Tessuti e neuroni danneggiati rimangono esposti quindi a lungo e ogni volta che utilizziamo le mani, la pelle si flette 'disturbando questi neuroni", sottolinea l'esperto.