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Nadef, ok del governo: Pil 2024 a 1,2%. Giorgia Meloni: "Manterremo impegni"

La presidente del Consiglio assicura: "Tutte le risorse disponibili saranno destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie". Giorgetti: "Fatte cose giuste"

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi
27 settembre 2023 | 20.34
LETTURA: 4 minuti

Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). Nel documento, in vista del varo della Manovra 2024, spiccano tra gli altri i dati relativi al Pil: stimato all'0,8% nel 2023 e all'1,2% nel 2024.

Manovra 2024, cos’è la Nadef

La Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, è un passaggio chiave verso la Manovra 2024. La Nota è lo strumento con cui ogni governo in Italia aggiorna le proprie macroeconomiche e di finanza pubblica, delineando in maniera più dettagliata gli obiettivi individuati nel Documento di economia e finanza, sulla base dell’affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico e delle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea, che tiene conto del al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma. Nel documento generalmente sono indicate le principali aree di intervento per il successivo triennio e vengono anche anticipati i temi e le misure della Manovra.

L'annuncio via social

"Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio - ha annunciato via social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni a Cdm ancora in corso -. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all'insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie".

Giorgetti: "Fatto le cose giuste con grande responsabilità"

''Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità'', afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa a palazzo Chigi dopo l'approvazione della Nadef. Il quadro generale di finanza pubblica ''si ispira a una principio di serietà, responsabilità, si inserisce in un quadro più complessivo di ridiscussione delle regole del patto di stabilità, che in questo momento è in corso in sede europea, in cui l'Italia ha una posizione chiara di tipo negoziale'', aggiunge.

"Deficit/pil al 5,3% per effetto del superbonus"

"Abbiamo aggiornato gli obiettivi finanza pubblica - sottolinea Giorgetti - . L'indebitamento netto dall'obiettivo dal 4,5% previsto nel Def sale al 5,3%. L'aumento è ascrivibile a 0,9 punto percentuale come effetto della contabilizzazione del superbonus e dei bonus edilizi. In assenza l'obiettivo dichiarato del 4,5% nel Def sarebbe stato raggiunto. Abbiamo aggiornato il quadro macroeconomico - chiarisce - in relazione all'impatto di due fattori principali la politica monetaria restrittiva e le conseguenze del conflitto in Ucraina che generano sull'economia europea e su quella italiana. Il Pil aggiornato è stimato in crescita dello 0,8% quest'anno, dell'1,2% l'anno prossimo, dell'1,4% nel 2025 e dell'1% nel 2026", aggiunge il ministro.

"No a politiche recessive, ragionevolezza sforare 3%"

''Qualcuno potrebbe osservare che non rispettiamo il famoso 3% di deficit, effettivamente non lo rispettiamo. La situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche procicliche che contribuiscano a determinare, oltre alle politiche monetarie restrittive, la recessione. Quindi - spiega Giorgetti - l'asticella è stata posta, a nostro giudizio, a un livello di assoluta ragionevolezza''.

Privatizzazioni "sì, se e quando decide Mef"

''L'orizzonte pluriennale'' delle privatizzazioni ''è di circa l'1% del pil''. ''Per quanto riguarda se e quando - chiarisce Giorgetti - le privatizzazioni verranno effettuate, lo decide il ministero dell'Economia''.

"2 miliardi di tagli alla spesa, interverrà il Mef"

Il ministero dell'Economia "farà quello che non hanno fatto gli altri ministeri", annuncia il ministro, quantificando la spending review a 2 miliardi.

"Pressione fiscale in riduzione"

Nella Nadef "ci sarà il dato della pressione fiscale che prevediamo in riduzione", aggiunge Giorgetti.

Pil 2023 al ribasso

Nel corso del 2023 il pil è stimato al 0,8% nel 2023, al 1,2% nel 2024, e rispettivamente al 1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026. Sono questi i dati contenuti dalla Nadef resi noti dal Mef.

Deficit al 5,2%

Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al Pil, il deficit tendenziale a legislazione vigente sarà del 5,2 per cento nel 2023, del 3,6 per cento nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3 nel 2024, in confronto alle previsioni del Def. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% per cento e il 2,9 per cento.

Il debito

Il rapporto debito/pil della Nadef è previsto ridursi dal 141,7 del 2022 al al 139,6% nel 2026. Il tasso di disoccupazione è previsto in calo dal 7,6 (2023) al 7,3 del 2024.

Risorse in deficit per 14 miliardi

Ammontano a circa 14 miliardi le risorse in deficit da destinare alla manovra, circa lo 0,7% di deficit-pil. E' quanto si evince dalle tabelle della Nadef sulle stime programmatiche e tendenziali per il 2024.

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