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Human, solo 29% laureati in Stem, tasso occupazione alto ma manca informazione

Dati elaborati dalla piattaforma di web e social listening Human in occasione dell’incontro 'Stem e cultura digitale' moderato dal vicedirettore di Adnkronos, Giorgio Rutelli.

Human, solo 29% laureati in Stem, tasso occupazione alto ma manca informazione
07 febbraio 2025 | 18.44
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In Italia i laureati in materie Stem sono solo il 29 per cento. Un dato che posiziona il nostro Pese al penultimo posto della classifica dei Paesi europei, dietro solo alla Romania. Da noi, infatti, sono 18,5 ogni 1.000 persone tra i 20 e i 29 anni i laureati in discipline Stem, di cui il 39 per cento donne. Sono alcuni dati elaborati dalla piattaforma di web e social listening Human in occasione dell’incontro 'Stem e cultura digitale' promosso da Vis Factor in occasione della 'Settimana Nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche' che si è tenuto nella sede di via della Scrofa, moderato dal vicedirettore di Adnkronos, Giorgio Rutelli. Presenti alla tavola rotonda Marta Schifone, componente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Luana Lavecchia, responsabile relazioni istituzionali TikTok Italia & Grecia, Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, Crescenzo Mariniello, responsabile comunicazione digitale Vis Factor, Guido Borsani, presidente Fondazione Deloitte, e Riccardo Azzali, fisico teorico e content creator.

Osservando i dati sull’occupazione, emerge che il tasso di laureati italiani Stem che trova un lavoro è l’85,7%, leggermente inferiore alla media europea. Tuttavia, sussiste anche in questo caso un divario significativo in base al genere: per gli uomini il dato sale all’88,7%, mentre per le donne scende all’82,7%. Per quanto riguarda i salari, la distinzione tra uomini e donne si traduce in una differenza di retribuzione annua nel settore Stem di circa il 20% a vantaggio dei primi. E un primo tema che questi dati portano ad affrontare è quello dell’informazione e della formazione.

Analizzando la rete, di materie Stem si parla ancora troppo poco. E quando viene fatto è per iniziative istituzionali (46 per cento dei casi), accademiche (23 per cento) e solo in pochi casi sono le aziende, Leonardo, Deloitte e Snam in particolare, che promuovono iniziative o azioni in questa direzione (14 per cento). Il sentiment verso questo mondo è per lo più positivo sebbene emergano picchi di negatività per quel che riguarda il gender gap e l’abbandono scolastico.

Tra le iniziative da promuovere per migliorare non solo la consapevolezza, ma accrescere le competenze e il numero di ragazzi laureati in materie Stem vi sono: programmi di mentorship/role models, incentivare la presenza di figure femminili di successo nelle discipline Stem attraverso programmi di mentorship e testimonianze dirette nelle scuole e nelle università; integrazione di moduli Stem nelle scuole primarie e secondarie, inserire corsi Stem sin dai primi anni scolastici per aumentare la familiarità con queste discipline, ridurre gli stereotipi di genere ed accrescerne il potere attrattivo, sperimentazione di moduli Ste(a)m.

E ancora incoraggiare la diffusione di un approccio che abbia come obiettivo sia l’insegnamento di nozioni scientifiche, tecnologiche e ingegneristiche (stem) che la piena condivisione di competenze e contenuti riferibili al mondo dell’arte, delle scienze umane e sociali (da cui la “A” di Arts). Inoltre borse di studio, incentivi economici. Offrire borse di studio dedicate agli studenti Stem per incoraggiare la loro iscrizione, mettere a punto un sistema di sgravi, incentivi fiscali, decontribuzioni e altre agevolazioni di natura economica e salariale, funzionali ad accrescere le assunzioni e ridurre il gap retributivo tra uomini e donne. Quindi implementare misure come flessibilità oraria, congedi parentali equamente distribuiti e smart working per facilitare la partecipazione femminile ai settori Stem.

Utile agevolare collaborazioni tra aziende, stakeholders pubblici/privati, università e istituzioni per sviluppare percorsi formativi mirati e favorire un più rapido inserimento della popolazione dei laureati Stem nel mercato del lavoro. Ideare e promuovere iniziative e prodotti comunicativi, a livello locale, nazionale ed europeo, finalizzati a: valorizzare la centralità delle carriere scientifiche e tecnologiche; favorire la rimozione di barriere all’ingresso del sistema dell’educazione Stem: promuovere il definitivo superamento di stereotipi di genere e di retaggi culturali negativi. Tutto ciò al fine di sviluppare un sistema formativo, un mercato del lavoro e, più in generale, un sistema macroeconomico ispirato a principi di inclusività, equità sociale, sana competitività.

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