L'intervento del ministro dell'Economia a Atreju: "Convinti che otterremo risultati ancora migliori"
La revisione al ribasso del pil 2024 dell'Istat "non cambia" la politica di bilancio del governo e la Manovra 2025: l'esecutivo punta ad arrivare ad una crescita del "+0,7%". E' un passaggio dell'intervento del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che dal palco di Atreju ammette: "E' vero che la crescita del pil è asfittica ma ricordiamoci sempre che i Paesi in declino demografico, e purtroppo l'Italia è un paese in declino demografico, fanno fatica a fare pil". "Questo è problema gravissimo e noi non possiamo nasconderlo sotto il tappeto", ha aggiunto.
"Avevamo fatto tutte previsioni assolutamente prudenziali, questa revisione del pil che stimiamo possa arrivare alla fine allo 0,7 non ci cambia i numeri di finanza pubblica, anzi siamo convinti che otterremo risultati ancora migliori", spiega, per poi aggiungere: "Siamo rimasti tra i pochi in Europa a fare meglio delle promesse. E' abbastanza singolare trovarci con noi che stiamo approvando il bilancio e francesi e i tedeschi che non saranno in grado di farlo, è una situazione storicamente nuova" e "contribuisce a fare sì che l'Italia stupisca".
"E' chiaro che bisogna puntare sugli investimenti e questa è logica dell'Ires premiale: se investi o se aumenti l'occupazione ti facciamo uno sconto sulle tasse, vogliamo un meccanismo semplice e anche questo, se aspettate tra sabato e domenica, vedrà la luce: abbiamo lavorato e ci siamo arrivati", ha poi annunciato. "La copertura dell'Ires premiale è di 400 milioni" e "questa misura va unita a quelle sulla Zes, a Transizione 4.0, e a 5.0". In particolare il governo ha avuto il via libera Ue alle modiche al piano Transizione 5.0 che verranno inserite "in un emendamento" alla manovra domani o dopo e con i quali "auspichiamo che il piano funzionerà ancora di più". Ma, ribadisce il ministro, "quello che dobbiamo alimentare è lo spirito imprenditoriale. Lo Stat può aiutare ma poi sono gli imprenditori" che devono fare la loro parte.
La crisi tedesca e l'attesa per le scelte della nuova amministrazione Trump impattano l'economia italiana, afferma Giorgetti. "E' inutile negare che la Germania in Europa significa molto" e "questa è una parte spiegazione" della revisione al ribasso della crescita italiana del 2024 da parte dell'Istat. Inoltre "siamo in una fase in cui in molti sono in attesa di capire cosa significherà la nuova amministrazione Trump e il nuovo governo tedesco e questi due elementi hanno un'influenza importante sull'economia italiana", dice.
"Noi continuiamo con una politica fatta di responsabilità e serietà e che ha fatto maturare riconoscimenti internazionali molto superiore di quanto ci venga riconosciuto internamente", afferma.