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Decreto lavoro 2023, sindacati scontenti dopo il vertice: "Confermate mobilitazioni"

Oltre due ore di confronto. Landini: "Discussione a voce, non ci è stato consegnato nessun testo". Bombardieri: "Non ci sono risposte chiare".

Decreto lavoro 2023, sindacati scontenti dopo il vertice:
30 aprile 2023 | 19.40
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E' terminato dopo oltre 2 ore il vertice a palazzo Chigi tra governo e sindacati sul decreto lavoro in vista del Cdm di domani 1 maggio 2023. Folta la delegazione governativa guidata dalla premier Giorgia Meloni con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, quello del Lavoro, Marina Elvira Calderone; i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano; il viceministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Mentre per i sindacati hanno partecipato Maurizio Landini, segretario generale Cgil, con la vice Gianna Fracassi; il leader della Cisl, Luigi Sbarra con il vice Giulio Romani; il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri con la coordinatrice della segreteria, Manuela Pellegrino; il segretario generale della Ugl, Paolo Capone, con il dirigente confederale Fiovo Bitti.

LANDINI - ''Noi oggi abbiamo fatto una discussione a voce, perché non ci è stato consegnato alcun testo. Quindi in realtà non conosciamo i provvedimenti nel dettaglio e, come è noto, quando si parla di mercato del lavoro, di salute e sicurezza contano anche le virgole, come le scrivi e come le metti'', dice all'uscita del vertice il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

''Questo non è il metodo per noi accettabile perché, in questo modo, vuol dire non riconoscere ai sindacati che rappresentano le lavoratrici ed i lavoratori il ruolo che debbono e possono svolgere in questa situazione'', sottolinea. Quanto al taglio del cuneo contributivo ''è parte delle nostre richieste, non è che il governo ci ha regalato nulla. E' quello che stiamo chiedendo da anni ma non per 5 mesi, lo stiamo chiedendo strutturalmente, cosa che ancora non c'è'', afferma.

''Per quello che ci riguarda rimangono totalmente tutte in campo le iniziative, le ragioni che ci hanno portato a indire le giornate di mobilitazione, il 6 a Bologna per le regioni del centro, il 13 a Milano per le regioni del nord e il 20 a Napoli per le regioni del sud perché c'è bisogno di un cambiamento vero della politica di questo governo, a partire anche da una vera riforma fiscale e sulla salute e sicurezza'', il segretario della Cgil, Maurizio Landini, uscendo dall'incontro a palazzo Chigi.

BOMBARDIERI - "Non ci sono risposte chiare, almeno per noi, sul reddito di cittadinanza. Anche perché è difficile fare un confronto quando ti viene raccontato in 5 minuti il decreto. Abbiamo bisogno di avere un testo scritto - ribadisce il leade Uil - . La presidente Meloni ha comunque detto che ci tiene a un confronto serio con i sindacati. Questo lo abbiamo sentito anche sei mesi fa ma poi, appunto, ci siamo visti dopo sei mesi...Verificheremo nei fatti''.

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