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Da ospedali a digitale, Gruppo San Donato sigla intesa con l'Iraq

Il vicepresidente Kamel Ghribi: "Il Paese ha resistito a momenti difficilissimi e guarda al futuro. Le imprese italiane possono avere un ruolo nel rilancio"

Da sinistra Kamel Ghribi, vicepresidente del Gruppo San Donato, e Mohammed Shia Al-Sudani, primo ministro iracheno
Da sinistra Kamel Ghribi, vicepresidente del Gruppo San Donato, e Mohammed Shia Al-Sudani, primo ministro iracheno
19 dicembre 2022 | 11.34
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Dalla gestione di ospedali pubblici alla consulenza strategica e al supporto all'implementazione di alcuni ambiti fondamentali per la trasformazione del sistema sanitario, quali l'introduzione dell'assicurazione sociale sanitaria, l'apertura di nuove strutture sanitarie e la digitalizzazione. Sono alcuni dei fronti su cui si svilupperà la collaborazione tra Gruppo San Donato (Gsd), holding di investimento Gksd e Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, da una parte, e il ministero della Salute dell'Iraq dall'altra. Si è appena conclusa la missione guidata da Kamel Ghribi, vicepresidente Gsd e presidente di Gksd, durante la quale si è tenuto un incontro al vertice con il primo ministro iracheno, Mohammed Shia Al-Sudani e altri esponenti del suo governo. Ed è stato firmato con il ministero della Salute un Memorandum of Understanding che sancisce la collaborazione tra le parti in una serie di ambiti che riguardano la sanità.

Il Memorandum contempla anche l'avvio di un programma di formazione rivolto ai professionisti sanitari, medici, infermieri, manager e tecnici, con possibilità di scambio tra i due Paesi, con l'obiiettivo di rafforzare la qualità delle cure e l'innovazione tecnologica, con particolare attenzione all'alta complessità clinica. La missione irachena - spiegano dal gruppo - rientra nel programma di diplomazia sanitaria che Ghribi, insieme a Gruppo San Donato e Gksd, persegue nella convinzione che questo canale di collaborazione tra i Paesi, anche tramite protagonisti privati, possa contribuire strategicamente a posizionare le imprese italiane in modo ancor più efficace a livello globale.

Si tratta di un processo che - proseguono da Gsd - proprio nell'ambito sanitario ha ricevuto impulso: in Iraq l'impegno tra le parti si è tradotto anche nella decisione di avviare rapidamente una task force per realizzare quanto concordato. Il primo ministro ha dato il suo "pieno avallo e sostegno" a questa task-force e alla volontà di rafforzare i rapporti con l'Italia, a partire da e attraverso la sanità. "L'incontro con il primo ministro iracheno ha rafforzato in me la convinzione di quanto la sanità sia parte essenziale nell'avviare o consolidare le relazioni tra gli Stati - commenta Ghribi - Le potenzialità di questo straordinario Paese, che ha saputo resistere a momenti difficilissimi e che adesso guarda al futuro con rinnovato ottimismo puntando sulla stabilità e la sicurezza, sono anche potenzialità per le imprese italiane che possono avere un ruolo cruciale nella ricostruzione e nel rilancio dell'Iraq".

"La qualità e la varietà del tessuto produttivo italiano è in grado di cogliere pienamente le innumerevoli opportunità che si presentano oggi e che saranno durevoli nel tempo", evidenzia Ghribi.

Durante la missione la delegazione italiana composta da manager, medici, ricercatori e professionisti di Gksd, del Gruppo San Donato e dell'Università Vita-Salute San Raffaele ha incontrato, oltre al ministro della Salute, Saleh Mahdi Al-Hasnaoui, anche il ministro dell'Elettricità, Ziad Ali Fadhil, e il ministro del Petrolio, Hayan Abdul-Ghani.

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