La Germania ha restituito a Firenze il dipinto rubato dai nazisti. Dopo 75 anni il "Vaso di Fiori", capolavoro del pittore olandese Jan Van Huysum (Amsterdam 1682-1749), realizzato nel 1731, è tornato a Palazzo Pitti. L'opera era stata, infatti, trafugata nel luglio del 1944 dalle forze di occupazione tedesche in fuga verso il nord Italia. Dopo un importante lavoro diplomatico e di investigazione, il quadro è stato riconsegnato solennemente dalla Germania al patrimonio artistico italiano.
La cerimonia di restituzione del dipinto è avvenuta questa mattina nella Sala Bianca del Museo di Palazzo Pitti alla presenza del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli e del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. E' stato il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, a consegnare a Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, il dipinto rubato, che da oggi è di nuovo esposto al pubblico.
Oltre al sindaco Dario Nardella, ha presenziato alla cerimonia il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri: le indagini sono state svolte, infatti, dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Firenze, coordinati dalla Procura del capoluogo toscano, che hanno individuato la famiglia erede del soldato che per gli investigatori esportò illegalmente l'opera e i vari passaggi del possesso del dipinto.
"Un museo senza opere è come un vaso senza fiori, involucro vuoto, ma privato della sua vera funzione. Non si può dire che gli Uffizi senza 'Il Vaso di Fiori' di Huysum fossero vuoti, però mancava qualcosa, e questo è stato la base per l'impegno di tanti per colmare questo vuoto. Oggi siamo per colmare questo vuoto e celebrare il ritorno dell'opera", ha detto Heiko Maas, durante la cerimonia. E ha aggiunto è "il lieto fine di un viaggio involontariamente lungo".
"Insieme alle autorità italiane e agli Uffizi – ha proseguito il ministro – ci siamo impegnati per restituire l'opera, perché è qui che deve stare. Siamo riusciti a convincere i discendenti. Tutti ci siamo adoperati per un obiettivo". Maas infine ha ringraziato i colleghi ministri italiani, i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico e la Procura di Firenze e il direttore degli Uffizi, Schmidt "per il suo impegno ostinato per il rientro di questa opera". "Noi lavoriamo strettamente – ha concluso - e a volte questa collaborazione funziona. Non c'è stata vendetta, ma grande una collaborazione tra Germania e Italia".
"Quella odierna è una giornata storica - ha detto il ministro Bonisoli - vince la diplomazia culturale, che negli ultimi tempi con un’accelerazione è riuscita a raggiungere un grande traguardo. Abbiamo ottenuto un risultato importante, di cui sono particolarmente orgoglioso, che dimostra la bontà del lavoro avviato in questi mesi, mentre si conferma ancora una volta prezioso il lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale". Bonisoli ha sottolineato che "il tema delle restituzioni e della diplomazia culturale è al centro dell'attenzione mentre anni fa non era immaginabile. Siamo di fronte al risultato di un lavoro di squadra, anche perché il tema delle restituzioni fa parte a pieno titolo della diplomazia culturale. E l'Italia fa restituzioni continue. Oggi abbiamo una restituzione dove il governo della Germania si è fatta parte attiva: lo stesso governo tedesco ha superato ogni possibile attrito autonomamente, giungendo a restituire l'opera all'Italia".
Il titolare del Collegio Romano ha anche lanciato un appello all'Europa per uniformare le normative e agevolare la restituzione delle opere d'arte trafugate tra gli Stati membri: "C'è difformità fra le norme dei vari Stati – ha detto Bonisoli - anche se i princìpi sono condivisi da tutti. Ora siamo all'inizio di una nuova legislatura europea e questo potrebbe essere di uno dei temi a livello europeo. Serve limare e rendere coerenti questi dettagli che ci complicano la vita ogni giorno quando facciamo queste operazioni di restituzione. E un appello che faccio al mio Governo e agli altri governi".
"Questo è un giorno che fa sentire noi ministri come i protagonisti del film 'Monument's Man', interpretato da George Clooney - ha dichiarato il titolare della Farnesina - come quegli uomini che salvarono le opere d'arte durante la seconda guerra mondiale. Si è conclusa un'operazione importante che ha permesso di riportare a casa un quadro che aveva assunto anche un valore simbolico. Questo è il frutto di un europeismo dei fatti. E' una storia a lieto fine, frutto di un lavoro di squadra tra Germania e Italia. Chi segue il calcio ha un'antologia di incontri tra le squadre nazionali di Italia e Germania: qui, invece, abbiamo fatto parte della stessa squadra: e questo nostro non mollare mai che ha permesso di raggiungere il risultato", ha concluso Moavero Milanesi.
"E' un riconoscimento non scontato la presenza dell'Arma dei Carabinieri a questa cerimonia - ha sottolineato il generale Nistri - La diplomazia culturale dell'Italia nel campo delle restituzioni non è solo quella di chiedere ma anche di dare. Questa operazione rappresenta anche un insegnamento ed è un esempio di cooperazione internazionale da tenere presente a livello europeo. Un successo che è dell'Italia, della Germania, dell'Europa e in definitiva dell'identità mondiale basata sull'arte".
Pienamente soddisfatto il direttore degli Uffizi: "Oggi è un grande giorno per le Gallerie degli Uffizi, per Firenze, per l'Italia, per l'umanità interna. Mi auguro che sia la prima di tante altre restituzioni di opere trafugate. Viva l'Italia, viva la giustizia e viva l'amicizia tra i popoli", ha concluso Schmidt.