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Roma, il Quarticciolo scende in piazza: "Caivano non è un modello"

Manifestazione a suon di tamburi: "Alziamo la voce". Tra gli slogan, 'il vostro modello repressione e polizia, il nostro casa e lavoro contro ogni malattia'

Un lenzuolo viene srotolato da uno dei palazzi di via Molfetta (Foto Adnkronos)
Un lenzuolo viene srotolato da uno dei palazzi di via Molfetta (Foto Adnkronos)
01 marzo 2025 | 18.37
LETTURA: 3 minuti

Siamo qui per cambiare radicalmente il Quarticciolo”. Gli abitanti della borgata della periferia est di Roma alzano la propria voce e scendono in piazza contro il modello Caivano. Circa 2.000 persone (secondo le forze dell’ordine), incuranti della pioggia che ha accompagnato la manifestazione organizzata dagli attivisti di Quarticciolo Ribelle, hanno attraversato le vie del quartiere. Nessuna bandiera o simbolo di partito lungo il corteo ma tanti slogan gridati dai residenti che hanno partecipato, a cominciare da ‘Quarticciolo alza la voce’.

Alla partenza anche il rullare dei tamburi. Tra i cartelli in mezzo alle migliaia dei manifestanti: “Il vostro modello repressione e polizia, il nostro casa e lavoro contro ogni malattia”; “Le disuguaglianze in salute sono frutto di scelte politiche, chiediamo casa, lavoro, diritti”; “Il modello Caivano nuoce gravemente alla salute”. E poi lenzuoli srotolati dall’alto dei palazzi (con scritte come: ‘Quarticciolo vuole tornare a vivere’) insieme a fumogeni e fuochi d’artificio. “Basta degrado, questo è il Quarticciolo e va rispettato”, sono le voci che si levano durante il corteo che nel mirino ha il ‘modello Caivano’.

Prende quindi la parola Irene, che viene direttamente da Caivano: “Lì ci sono ancora case fatiscenti e degrado, Caivano non è un modello, il vostro è un modello per quello che state facendo qui, continuate a scendere in piazza”. Al corteo compare anche una riproduzione del palazzo dell’ex questura con disegni che raffigurano gli inquilini e la scritta: “Giù le mani dalle nostre case”. A sfilare anche il presidente del municipio V Mauro Caliste, il segretario del Partito democratico di Roma Enzo Foschi, la parlamentare del Pd Michela Di Biase e il professore Christian Raimo.

“Questa manifestazione arriva alla scadenza dei 60 giorni che sono stati indicati dal dl emergenze per individuare gli interventi di riqualificazione sociale per estendere il ‘modello Caivano’ anche, tra gli altri, al quartiere Quarticciolo”, ha detto all’Adnkronos Pietro Vicari di Quarticciolo Ribelle. “Vorremmo che il decreto non venga usato per interventi calati dall’alto a fronte delle trasformazioni che invece gli abitanti auspicano da tempo. Serve dialogo e gli interventi devono essere fatti sulle urgenze che esistono insieme alle realtà sociali del territorio”, ha spiegato.

“E’ una manifestazione popolare in difesa del Quarticciolo, non vogliamo bandiere o simboli ulteriori. Vogliamo levare spazio a chi dice che una parte politica strumentalizza questa vicenda per ‘fatti propri’”, ha aggiunto. “Martedì scorso c’è stata un’operazione delle forze dell’ordine che è la rappresentazione plastica - ha poi evidenziato Vicari - di come si intenda affrontare l’illegalità tutta con lo stesso approccio. Non cambia se stai abitando in uno scantinato perché non ti puoi permettere un affitto o stai commerciando chili di eroina e crack. Questa è una cosa devastante in un quartiere in cui chi spaccia, avendo gli strumenti, smette di farlo per un giorno in concomitanza con una operazione di polizia e chi invece ha una condizione di necessità molto forte si trova a pagare il prezzo più alto”.

L’ex questura, dove abitano famiglie in attesa di casa popolare da decenni, “è il presidio più forte contro l’espansione di spaccio nel quartiere: è uno dei pochi luoghi qui dove non si vendono e consumano sostanze stupefacenti. Pensare che un intervento di riqualificazione possa partire da una realtà come questa dà la cifra di che idea si ha della riqualificazione. E’ chiaro che nessuno difende l’illegalità, bisogna però trovare un modo per far emergere la questione delle persone che per necessità sono state costrette a ricorrere a pratiche illegali senza mischiarle con chi invece ha fatto dell’illegalità un’occasione di profitto usando prepotenza”. Il corteo si è chiuso tra le torce accese dall’alto dei palazzi in un coreografia spettacolare che ha illuminato tutto l’abitato vicino a piazza del Quarticciolo.

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