"La diagnosi errata ha sviato il percorso terapeutico della reale patologia: un'endocardite batterica che, non diagnosticata né curata, ha portato alla morte"
La famiglia di Andrea Purgatori, il giornalista morto il 19 luglio dello scorso anno, in una nota intende precisare che "la diagnosi iniziale del maggio 2023 del professor Gianfranco Gualdi, del dottor Di Biase e della dottoressa Colaiacono di numerose metastasi cerebrali era errata come è risultato senza incertezze dall'indagine autoptica disposta sul corpo del giornalista".
"Sono state infatti in detta diagnosi scambiate delle ischemie per metastasi cerebrali, e non c'è spiegazione sul perché esperti radiologi abbiano potuto incorrere in un simile errore. Tale circostanza - spiega la nota della famiglia- ha avuto conseguenze gravissime, avendo condotto ad immediate ed importanti cure radio terapiche su tutto l'encefalo alla massima potenza e intensità, successivamente alle quali si è verificata una rapida decadenza fisica del familiare".
"Inoltre tale diagnosi, effettuata senza margini di dubbio, ha sviato il percorso terapeutico della reale patologia da cui era affetto: un'endocardite batterica che, non diagnosticata né curata, lo ha portato alla morte - prosegue la nota - La famiglia è incredula dall'operato del dottor Di Biasi che, l'8 luglio 2023, quando doveva essere oramai palese l'errore diagnostico stanti i continui e gravi episodi ischemici che colpivano Andrea Purgatori, reiterava incredibilmente la diagnosi di multiple inesistenti metastasi cerebrali".
"La famiglia di Andrea Purgatori confida, pertanto, nell'operato della Procura di Roma, che ringrazia ancora una volta per la professionalità e accuratezza delle indagini sinora svolte affinché vengano accertate e punite secondo la legge le gravi responsabilità per la prematura scomparsa del loro familiare", conclude la nota.