
"Azzolini parlava di Morucci non di Moroni". A quanto scrive l'Unità di domani in un articolo a firma dell'ex Br e ricercatore storico Paolo Persichetti, Antonio Savino, vecchio compagno di militanza della colonna Walter Alasia di Lauro Azzolini, intercettato insieme allo stesso Azzolini la mattina del 17 marzo 2023 nell’ambito della nuova inchiesta sulla sparatoria alla cascina Spiotta del 5 giugno 1975, "smentisce categoricamente che nel corso della conversazione captata Azzolini abbia mai fatto riferimento a persona diversa da Valerio Morucci".
L’intercettazione ambientale, peraltro dichiarata illegittima dalla Corte d’Assise, aveva attirato l’attenzione dei carabinieri perché nel corso del dialogo con Savino, Azzolini lasciava intendere di aver preso parte allo scontro a fuoco del 5 giugno 1975. Secondo i carabinieri, nella conversazione captata Azzolini avrebbe rivelato la presenza in via Fani di un nome nuovo mai implicato nelle indagini sul sequestro Moro, "Moroni", che "non corrisponde ad alcun nome presente nelle Brigate rosse". Secondo Persichetti "i carabinieri per risolvere l’enigma si sono abbandonati a una forzatura interpretativa decidendo di attribuirlo a Giorgio Moroni", che "nulla c’entra con via Fani", visto che "Giorgio Moroni, oltre a non essere mai stato un brigatista, è noto per aver sostenuto all’epoca tesi molto avverse alle Brigate rosse". Secondo l'Unità si tratta di un classico "misnaming": Azzolini insomma avrebbe semplicemente confuso i nomi di Morucci e Moroni.
"Abbiamo chiesto più volte ad Azzolini un chiarimento sulle sue parole. Allora, come oggi, preferisce non replicare pubblicamente e attenersi alla linea difensiva decisa dal suo avvocato, convinto che sia negativo commentare intercettazioni giudiziariamente illegali anche se i gesti", scrive Persichetti, ma "il suo interlocutore Antonio Savino smentisce categoricamente chi trova in quella intercettazione una rivelazione che non c’è". Savino stigmatizza che "si voglia a tutti i costi tirare in ballo persone che (come hanno testimoniato anche i pentiti) nulla hanno a che fare con via Fani. Parlo di 'Moroni' in guisa di 'Morucci'. Purtroppo la scarsa professionalità, il protagonismo, rischiano di coinvolgere innocenti in procedimenti che come minimo risultano dispendiosi per il coinvolto ingiustamente".