Manifestanti respinti con scudi, idranti e lacrimogeni. 50 identificati
Dopo quasi due ore di tensioni è tornata la calma nel centro di Torino teatro nel tardo pomeriggio di una manifestazione anti G7. I manifestanti, per lo più appartenenti a centri sociali, tra cui Askatasuna, e a collettivi studenteschi hanno protestato contro la presenza nel capoluogo piemontese di ministri e delegazioni del G7 in corso a Venaria e a più riprese hanno tentato di raggiungere i luoghi che li ospitano ma sono stati bloccati da un fitto cordone di forze dell’ordine che in alcuni casi, per respingere lanci di bottiglie, uova e bastoni hanno risposto con i idranti, lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Il corteo si è quindi sciolto davanti a Palazzo Nuovo da dove era partito.
Al termine sarebbero una cinquantina le persone identificate per le quali potrebbe scattare la denuncia per violenza a pubblico ufficiale aggravata, lancio di oggetti e danneggiamento. Secondo i manifestanti tra loro ci sarebbero cinque feriti. Tre gli agenti contusi.
Partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, il corteo è stato bloccato poco dopo, all’angolo con via Po, dalle forze dell’ordine. Sono volate alcune bottiglie a cui le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo degli scudi.
I manifestanti hanno quindi ripreso il corteo sfilando per le vie intorno all’ateneo dietro lo striscione ‘Contro il G7 di guerre e devastazione. Fuori i ministri e zone rosse da Torino’. Tutta l’area del centro città è presidiata da un fitto cordone di forze dell’ordine contro le quali poco fa sono stati lanciati uova e fumogeni.
Le forze dell’ordine hanno così utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti che oltre a fumogeni e uova hanno utilizzato aste di bandiere nel tentativo di forzare il blocco in corso San Maurizio cercando di raggiungere i luoghi dove sono ospitati i ministri e le delegazioni.
In largo Montebello, nuovo momento di tensione con i manifestanti che hanno lanciato bottiglie e uova contro le forze dell’ordine che hanno risposto con l’uso di lacrimogeni.