
La presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità evidenzia, sul piano medico, la necessità di un approccio multidisciplinare per accompagnare le coppie infertili
Sono "molto preoccupanti" i dati Istat che sanciscono il minimo storico per la fecondità nel nostro Paese nel 2024. Sul tema "ci sono molte riflessioni da fare in ambito sociologico, economico, culturale. Valutazioni che ovviamente vanno lasciate ai tavoli di analisi politica sul tema. A noi professionisti sanitari spetta essenzialmente il compito di approfondire la questione medica, di domandarsi quali sono le criticità e quali le eventuali azioni da poter mettere in campo nei percorsi assistenziali in cui gestiamo le coppie che non riescono ad avere un figlio". E' il commento, all'Adnkronos Salute, di Linda Vignozzi, presidente della Siams - Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, in merito al trend di denatalità che non si ferma nel nostro Paese.
La Siams "ha iniziato una serie di riflessioni molto approfondite sul tema - spiega la specialista - e da tempo ha iniziato anche una serie di azioni che sono volte proprio a cercare di ridurre questa criticità. Come medici dobbiamo domandarci, quando assistiamo una coppia infertile, se è stato fatto tutto il necessario per quanto riguarda l'iter diagnostico, anche in base alle nuove evidenze che ci arrivano dalla ricerca scientifica. E soprattutto se stiamo facendo tutto nei tempi giusti e nelle modalità giuste. Un punto moto critico, ad esempio, è quello inerente al partner maschile che molto spesso non viene sufficientemente attenzionato durante le visite e durante le analisi della coppia, ma viene valutato semplicemente con lo spermiogramma. In generale, però, questo tipo di analisi è solo una delle valutazione che deve essere messa in campo. Serve effettuare sempre anche una visita andrologica", raccomanda Vignozzi.
Questo tipo di visita, sottolinea l'esperta, "permette di controllare l'assetto ormonale, metabolico e tutto quello che può inficiare lo stato riproduttivo. Oggi sappiamo infatti che le malattie metaboliche o avere uno stile di vita non sano sono cause emergenti dell'infertilità maschile. Con la valutazione andrologica si può determinare la messa in campo di tutte quelle azioni correttive che possono migliorare il quadro della fertilità". Anche le donne, inoltre, "non sempre effettuano visite dall'endocrinologo per la valutazione di eventuali squilibri ormonali e metabolici che potrebbero contribuire all'infertilità. Da qui la necessità di una gestione multidisciplinare e multispecialistica della coppia infertile, dalla ricerca dei nuovi fattori emergenti di rischio alla potenziale alla correzione di questi per permettere alla coppia di realizzare il sogno di avere un bimbo in braccio".