"Sono ottimista su Roma. Un certo accanimento della sinistra, in questi giorni, per esempio sul professor Michetti, tradisce un nervosismo"
''Ci sono dei profili che non sottovaluterei. E direi che anche un certo accanimento della sinistra, in questi giorni, per esempio sul professor Michetti, tradisce un nervosismo". Così Giorgia Meloni, ospite di 'Quarta Repubblica' su Retequattro, parlando delle comunali 2021. "Forse anche loro si rendono conto che la partita non è così facile, soprattutto se metti in campo qualcuno che ne sa più di loro su come si risolvono i problemi della Capitale. Michetti è un avvocato amministrativista: è per intenderci quello che i sindaci chiamano per risolvere i problemi dei Comuni. Chi è che mi può salvare? Michetti..." dice la leader di Fdi. ''Michetti - aggiunge - è uno che ha un curriculum con cui mi devo confrontare. Lei si ricorda di Pulp fiction il film di Tarantino? Si ricorda di 'Io sono Wolf, risolvo i problemi'. Ecco, Michetti risolve i problemi dei sindaci...''.
''Domani ci rivediamo per le amministrative. Sono d'accordo che bisogna tirare velocemente dei nomi, io ho chiesto la convocazione di questo tavolo da tempo abbastanza inascoltata" afferma a 'Quarta Repubblica'. "La metto facile: io voglio vincere", taglia corto la leader di Fdi. ''Lei mi chiede di Roma?", dice rivolta al conduttore Nicola Porro che risponde: ''Sì''. ''Allora, guardi, io sono ottimista", assicura Meloni, che aggiunge: "Se vogliono vincere anche gli altri del centrodestra e credo di sì, io sono ottimista''.
Quanto all'esecutivo, ''se io un giorno arriverò al governo, se gli italiani decideranno di mandarmi al governo in qualsiasi ruolo, perché non sono una che si mette a fare questi ragionamenti, voglio poter tener fede agli impegni presi. Per fare questo ci vorrà più tempo? Non mi interessa. Sicuramente io non sono disposta a svendermi, vendermi, fare i piatti col diavolo, per arrivare, perché non ha alcun senso rispetto al percorso che ho fatto. Questo può essere letto come una forma di radicalismo...''.
Fdi non andrà mai a fare un governo col Pd. ''Non è che è un problema per me parlare con Letta, ma il problema è che io e Letta che la vediamo in modo diametralmente opposto su tutto non possiamo trovare mai soluzioni efficaci. Non lo giudico. Credo, però, che sia giusto fare compromessi nel proprio ambito di provenienza'', ovvero nel centrodestra. ''Pretendere di fare il triplo salto carpiato'', questo è un'altra cosa.
Che ne pensa delle voci di un partito unico Lega-Fi dentro il governo? ''Non credo assolutamente che Salvini e Berlusconi stiano ragionando eventualmente a una cosa del genere per escludere Fdi come è stato scritto, perché vorrebbe dire lavorare per perdere e questo non ce l'ha in testa nessuno'', risponde Meloni.
''Anche se decidessero di farlo, non potrei che guardare con rispetto. Posso avere qualche dubbio perché penso alla Pdl, alla fusione di An con Fi, e ritengo che le nostre differenze siano un valore aggiunto. Quando si mettono le cose insieme, non è detto che la matematica corrisponda alla politica e non è detto che le cose vadano meglio. Però'', se Berlusconi e Salvini "decidessero di fare" questa cosa insieme, ''non avrei nulla da dire, guarderei con assoluto rispetto a una scelta di questo tipo''.
Fino a quando non si vota alle politiche? ''Dipende come finisce la partita sul presidente della Repubblica", dice Meloni. Draghi andrà al Colle? ''Non è facile oggi'', taglia corto. ''Non mi pare che si voglia costruire questo percorso, però vediamo, anche perché altrimenti finirebbe la legislatura...''.