L'assemblea dei soci Cfi-Cooperazione finanza impresa ha approvato il bilancio dell'esercizio 2021 ed eletto i nuovi organi sociali. Un bilancio che conferma la crescita della società, registrata nell’ultimo triennio e testimonia la positività del modello di intervento rappresentato dalla Legge Marcora, di cui Cfi costituisce, dal 2019, l’unico strumento di attuazione.
L’esercizio 2021 ha fatto registrare ben 30 nuovi interventi di finanziamento alle imprese cooperative di lavoro e sociali per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro (+6,7% rispetto al 2020), portando il livello degli impieghi complessivi in essere al valore di ben 77,4 milioni di euro.
Grazie anche ai nuovi strumenti finanziari messi a punto dal Mise nel 2020 e 2021 e affidati alla gestione di Cfi, la società rappresenta sempre di più uno strumento fondamentale per la promozione dell’occupazione e dell’impresa cooperativa. Elemento centrale dell’azione di Cfi sono i workers buyout, le imprese in crisi rigenerate dai lavoratori con il modello cooperativo che, anche nel 2021, hanno rappresentato il 62% degli investimenti della società.
Un modello di risposta alle tante crisi di impresa che mostra tutta la sua efficacia e la sua validità, come ha affermato in apertura di assemblea Federico Freni sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze che nel suo intervento ha ribadito che "l'intuizione propria della Legge Marcora di una cooperazione che partisse dai lavoratori per risolvere e superare le tante crisi delle pmi è, oggi più che mai, vincente”. In tempi difficili come quelli che ci attendono, ha proseguito il sottosegretario “la Legge Marcora ci consegna un messaggio fondamentale per il futuro: il lavoratore che si assume il rischio di impresa, che attraverso la cooperativa diventa imprenditore di se stesso, associato con i suoi colleghi è un modello di assunzione di responsabilità che rappresenta il miglior antidoto alla crisi".
Il bilancio dell’esercizio, illustrato dal Presidente Mauro Frangi, testimonia la solidità raggiunta da Cfi negli ultimi anni e, in particolare, dopo il 2019, anno in cui, con l’incorporazione di Soficoop, è diventata l’unico strumento deputato all’attuazione della Legge Marcora.
“Un bilancio - commenta il presidente Mauro Frangi - che certifica che tutte le risorse pubbliche investite dal Mise nel capitale sociale della Finanziaria Marcora, a distanza di oltre 20 anni, sono state interamente preservate e sono tuttora disponibili per sostenere nuovi progetti di impresa, generazione di occupazione, sviluppo del Paese. Il modello cooperativo funziona e dà risultati apprezzabili”.
L'amministratore delegato, Camillo de Berardinis, ha illustrato il rapporto triennale sull’attività di Cfi 2019-2021, evidenziando l’estrema attualità del fenomeno dei Wbo che “danno centralità al lavoro e alle competenze e quindi al ruolo del lavoratore all’interno dell’impresa, contrapponendosi così nettamente al fenomeno del precariato nel lavoro, accentuatosi negli ultimi anni".
Nel corso dell’assemblea è intervenuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bruno Tabacci che è partito dall’impegno parlamentare che lo ha visto direttamente protagonista, in particolare nel 2020, per l’attuazione dei provvedimenti normativi che hanno consentito di incrementare l’efficacia della legge Marcora e il suo impatto sulle imprese cooperative. "L’eredità di Marcora e Cfi, che costituisce lo strumento di attuazione dei principi fissati nella Legge che ne porta il nome - ha affermato - rappresentano un esempio delle energie civiche e morali di cui il Paese ha bisogno in una fase difficile come quella che sta attraversando. Una fase in cui non deve essere sprecata l’opportunità rappresentata dalle risorse del piano Next Generation Ue e in cui è necessaria responsabilità, serietà e capacità di tutti gli attori di essere all’altezza delle sfide epocali che il Paese ha di fronte.”
Presente, con un video messaggio, anche Anna Ascani, sottosegretaria al MiSe con delega alla cooperazione che ha riconosciuto a Cfi "un ruolo fondamentale in questo periodo di crisi, per la capacità di promuovere, accompagnare e garantire sostegno finanziario ai tanti "Wbo che hanno garantito occupazione e nuove opportunità per tanti lavoratori".
Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane, congratulandosi per il grande lavoro svolto fin qui ha ribadito con forza il mandato affidato dalle associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo (Agci, Confcooperative e Legacoop) a Cfi: “Affidiamo a Cfi - ha sottolineato - un compito decisivo e prioritario: garantire una robustazione di sostegno della promozione cooperativa di lavoro e sociale. I risultati conseguiti sono positivi e importanti ma lo sono ancora di più le sfide di domani: riuscire a sostenere sempre meglio la nascita di nuova cooperazione e lo sviluppo di quella esistente, in un contesto in cui l’accesso alle risorse finanziarie rischia di essere un elemento che crea differenze e determina le possibilità di successo di un progetto di impresa".
Il nuovo Consiglio di amministrazione - ridotto a 9 da 11 membri - risulta composto dai consiglieri confermati Luca Bernareggi, Sergio Cardia, Luca Dal Pozzo, Mauro Frangi, Francesca Montalti, Silvia Rimondi, Eleonora Vanni e Alessandra De Angelis (designata dal Mise) e dai neo eletti Pierpaolo Baroni e Francesca Montalti. Il neo nominato consiglio ha provveduto a confermare alla presidenza della società Mauro Frangi e a designare Luca Bernareggi e Sergio Cardia, vice presidenti.
Il nuovo collegio sindacale sarà composto da Teddi Cavinato, presidente (designato dal Mise) e dai sindaci effettivi Gerardo Baione e Oscar De Franciscis. Il rinnovo ha segnato la conclusione del mandato di Camillo de Berardinis - vice presidente e amministratore delegato dal 2011 - al quale sono giunti i complimenti e i ringraziamenti da tutti gli intervenuti.
“Senza l’impegno, la competenza e la passione di Camillo de Berardinis - ha commentato il presidente Mauro Frangi - Cfi non avrebbe raggiunto i traguardi così importanti che anche l’assemblea odierna ha potuto costatare. Il più grande ringraziamento che possiamo fare a Camillo è quello di raccoglierne l’eredità impegnativa ed essere all’altezza delle sfide che Cfi sarà chiamata ad affrontare nel futuro, sapendo che lo avremo sempre al nostro fianco”.
De Berardinis ha poi salutato dicendo: "Chiudo il mio incarico, ma non smetterò mai di sentirmi un cooperatore".