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Caso Metropol, procura Milano chiede archiviazione. Pm: "Salvini estraneo"

Dopo 3 anni e mezzo di indagini: "Mai emersi elementi concreti". Leader Carroccio: "Tempo sempre galantuomo"

Foto dal profilo Facebook di Claudio D'Amico (Fotogramma)
Foto dal profilo Facebook di Claudio D'Amico (Fotogramma)
17 gennaio 2023 | 12.03
LETTURA: 3 minuti

Nessun finanziamento illecito per la Lega. E' quanto emerge nell'inchiesta Metropol per cui la procura di Milano ha chiesto l'archiviazione nei confronti degli indagati. Dall'attività è emerso, sulla base di email, foto, messaggi, tabulati telefonici che il gruppo formato da Gianluca Savoini, Francesco Vannucci e Gianluca Meranda "si sia attivato, soprattutto nella seconda metà del 2018, allo scopo di concludere transazioni commerciali con fornitori russi di prodotti petroliferi con l'obiettivo di stornare da dette transazioni ingenti somme di denaro da destinare principalmente al finanziamento del partito politico Lega per Salvini premier, con particolare finalizzazione agli impegni per le elezioni del 2019".

Per il perfezionamento dell'accordo sono stati tenuti numerosi incontri tra le persone interessate "(circa 40 in poco più di un anno) e i mediatori italiani, in testa Savoini hanno effettuato vari viaggi a Mosca per incontrare le controparti" si legge nel documento della procura. Nel corso dell'incontro all'hotel Metropol "veniva in esordio ribadita da Savoini la base politica dell'operazione e "Veniva anche chiarita la possibile entità e la destinazione delle commissioni, parte alla Lega e tutto il resto, ciò che fosse 'above 4%', come si dice nella discussione al Metropol, a disposizione dei mediatori russi".

In assenza di elementi che abbiano permesso di arrivare all'identità dei destinatari delle somme, derivanti dalla transazione petrolifera, e al ruolo pubblico dei beneficiari, la contestazione "non pare in concreto configurabile" in ordine "alla residua possibilità di contestare al partito della Lega l'ipotesi di tentato finanziamento illecito, che le condotte emerse non hanno raggiunto connotati di concretezza ed effettività idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo" concludono i pm di Milano.

La procura di Milano, dopo 3 anni e mezzo di indagini, ha dunque chiesto l’archiviazione per Gianluca Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia-Russia, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci - indagati per corruzione internazionale -.

Al centro dell'incontro d'affari a Mosca, a cui prendono parte sei persone, ci sarebbe state secondo la procura di Milano un'operazione sospetta di corruzione legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio che, nelle parole di chi starebbe trattando, in un anno dovrebbe far affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega e permettere così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle ultime europee.

Dopo la richiesta di archiviazione nessun commento ufficiale dal leader della Lega. Ma a quanto apprende AdnKronos il leader leghista ha inviato nelle chat dei parlamentari del Carroccio il lancio di agenzia con la notizia, sottolineando come "il tempo è sempre galantuomo".

"Non sono emersi elementi concreti" sul fatto che il segretario della Lega Matteo Salvini "abbia personalmente partecipato alla trattativa o comunque abbia fornito un contributo causale alla stessa", è quanto emerge nella richiesta con cui la procura ha chiesto l'archiviazione.

"Così come non è stato acquisito alcun elemento indicativo del fatto che egli fosse stato eventualmente messo al corrente del proposito di destinare una quota parte della somma ricavata dalla transazione ai mediatori russi perché remunerassero pubblici ufficiali russi. Proprio per tali ragioni - si evidenzia - non si è proceduto ad iscrizione a suo carico di notizia di reato e nessuna attività d'indagine è stata svolta nei suoi confronti".

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