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"Bimbi di 2-3 anni già allergici, non era mai successo"

Sotto accusa i mutamenti climatici, che hanno portato a pollinazioni più intense

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
06 aprile 2019 | 13.28
LETTURA: 3 minuti

Con il suo corredo di occhi rossi, starnuti e naso che cola, la primavera è la stagione più odiata dagli allergici, grandi e piccini. "Il momento peggiore arriverà però dal 15 aprile quando, complici le alte temperature, le graminacee fioriranno nella maggior parte del Paese. A preoccuparci poi è un fatto insolito: vediamo bimbi di 2-3 anni già allergici ai pollini, cosa che prima non era mai successa. L'esordio nell'infanzia è infatti in genere intorno ai 5 anni". A segnalarlo all'Adnkronos Salute è Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

"Penso che la ragione sia legata ai mutamenti climatici. Per sviluppare un'allergia, infatti, occorre un certo numero di esposizioni, e negli ultimi due anni abbiamo avuto delle pollinosi più intense del solito, addirittura raddoppiate. Forse per questo il problema si è manifestato prima. Inoltre - aggiunge Fiocchi - non è vero che sotto una certa età non si possono fare i test allergici, come invece si sente dire in giro. Il consiglio, dunque, è di non sottovalutare i sintomi: se il bambino inizia a starnutire 'a salve', con secrezioni da occhi e naso, o anche improvvise epistassi legate al fatto che in bimbo si tocca il nasino perché ha prurito, allora - raccomanda - è bene consultare il pediatra, che potrà indirizzare verso le prove allergiche". E solo dopo si potrà avviare un trattamento mirato.

Il caldo delle scorse settimane ha provocato "una forte fioritura del cipresso e dell'olivo al Centro e di betulla e nocciolo al Nord. Ma le piogge e il freddo di questi giorni hanno concesso un po' di respiro agli allergici. Ecco perché - continua l'allergologo - prevedo che il momento peggiore arriverà dopo il 15 aprile, mentre al Nord si sposterà più avanti, direi dal 25 aprile", spiega Fiocchi.

Si tratta di un problema diffuso: in Italia soffre di rinite allergica il 30-35% della popolazione adulta, ma anche "il 25% dei bimbi delle elementari. Ormai sappiamo che si può diventare allergici a qualsiasi età, persino senile". La presenza di familiari con allergia aumenta il rischio. "Ma anche chi non ha allergici in famiglia può incappare in questo problema. Tanto che in Cina, nonostante le linee guida messe a punto in collaborazione con le società scientifiche, non riescono a riconoscere i bambini a rischio, perché c'è un vero e proprio boom di allergie, e chiunque può ritrovarsi allergico anche senza avere un genitore con questo problema", conclude Fiocchi.

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