Dopo 12 giorni il leader di Forza Italia trasferito in un reparto di degenza ordinario. Il fratello Paolo: "Tutto bene"
A 12 giorni dal ricovero per un'infezione polmonare, in un quadro di leucemia mielomonocitica cronica, Silvio Berlusconi ha lasciato la terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele, per essere trasferito nel reparto solventi del primo piano del padiglione Q. È lì che sono andati a fargli visita, questo pomeriggio, la figlia Marina e il fratello Paolo, che entrando con l’auto dall’ingresso carrabile di via Olgettina 60 ha confermato ai cronisti il trasferimento dell’ex premier dalla terapia intensiva. "Tutto bene", la rassicurazione con il sorriso sulle labbra e il pollice alzato di Paolo Berlusconi, seguita da un invito alla cautela.
L’"ulteriore e costante" miglioramento delle condizioni del leader azzurro era stato anticipato, giovedì, dall’ultimo bollettino firmato da Alberto Zangrillo, medico di fiducia di Silvio Berlusconi e direttore delle terapie intensive generale e cardiochirurgica del San Raffaele, e Fabio Ciceri, primario delle unità di ematologia e trapianto di midollo osseo e oncoematologia.
Domani - a quanto si apprende - verrà diramata una nuova nota ufficiale sulle condizioni del leader di Forza Italia, la quarta dal 5 aprile, giorno del ricovero. Costante, da allora, il via vai al San Raffaele dei parenti e degli amici più stretti di Silvio Berlusconi, tra cui il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che anche nel pomeriggio di oggi ha fatto visita all’ex premier, al cui fianco resta sempre la compagna Marta Fascina. Il padre, Orazio Fascina, anche oggi è stato accanto alla figlia e lasciando l’ospedale, poco prima delle 20, ha confermato ai cronisti che l’ex premier "sta bene".