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Autonomia e Premierato, 2025 anno delle riforme?

08 gennaio 2025 | 10.41
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A pesare sul quadro politico ci sono anche le incognite legate alle riforme costituzionali. L'autonomia differenziata è uscita ridimensionata dalla pronuncia della Corte Costituzionale, deve infatti trovare una nuova formulazione che rispetti i paletti, sostanziali, imposti dalla Consulta, e su cui pende l’ipotesi di un referendum abrogativo. Nel merito, quello principale riguarda il ruolo che deve spettare necessariamente al Parlamento. La riforma deve infatti essere compatibile con l’articolo 116 della Costituzione che sancisce unitamente al ruolo fondamentale delle regioni, e alla possibilità che esse ottengano forme peculiari di autonomia, i principi dell’unità della Repubblica, della solidarietà tra le regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini, dell’equilibrio di bilancio. Dall'altra parte c’è il premierato, la riforma costituzionale voluta dalla premier Giorgia Meloni per dare più peso e forza all'esecutivo. Il fulcro è l’elezione diretta del presidente del Consiglio, contemporanea a quella delle due Camere, con due ulteriori elementi a rafforzarne l’impatto: prevede l’assegnazione di un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio; prevede la possibilità che, ove venga meno il Presidente del Consiglio eletto, il Presidente della Repubblica conferisca l’incarico di formare il Governo, per una sola volta nel corso della legislatura, a un parlamentare eletto in collegamento con il Presidente del Consiglio. Sono due riforme che nelle aspettative della maggioranza devono essere tenute insieme e in quelle dell'opposizione devono essere neutralizzate. Sono anche due riforme sulle quali è attenta la vigilanza del Quirinale, che vuole ovviamente che siano rigorosamente rispettati i vincoli costituzionali e le prerogative parlamentari. Importante per il buon esito del disegno il fattore tempo. Saranno decisivi in questo senso i primi sei mesi dell’anno.

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