Quale consiglio darebbe ad un giovane laureato che si appresta a varcare il mondo del lavoro?
Direi loro: siate strategici nel capire dove volete andare. Sé volete lavorare in azienda, cercate di andare per esclusione nell’individuare il settore dove vi piacerebbe lavorare, al netto della funzione; dopo averlo fatto, cercate le aziende più grandi e in quali paesi si trovano i quartier generali, perché essere vicini al centro significa avere maggiori opportunità di venire notati e crescere, e lì andate. Prendiamo la moda ed il lusso ad esempio: i paesi chiave sono Italia, Svizzera e Francia. Per l’automazione industriale, ancora Italia, Germania e Svizzera, ma anche Giappone.
Se volete provare a fare impresa, ricordatevi che - in particolare nel B2B - la cosa più difficile in assoluto è trovare clienti e avere commesse sufficientemente interessanti. Fare qualche anno in azienda e costruire il network può aiutare parecchio, nonché darvi una visione più specifica dei problemi che potrete aiutare a risolvere dall’esterno.
Ultimo consiglio: le colpe dei padri non devono per forza ricadere sui figli. Al netto della narrativa nazionale e del senso di responsabilità nei confronti del Paese, dobbiamo fare il nostro percorso. C’è un’altra generazione attualmente al comando. Un giorno forse toccherà a noi. Ma per ora, il favore più grande che potete fare a voi stessi è andare dove potrete svilupparvi e crescere. Senza sensi di colpa.