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Ancora in crescita gli investimenti sostenibili

In 2 anni (2018-2020) la ‘finanza green’ è aumentata a livello globale del 15%, raggiungendo quasi il 36% di tutti gli asset gestiti professionalmente

Ancora in crescita gli investimenti sostenibili
31 maggio 2023 | 17.27
LETTURA: 4 minuti

Gli investimenti sostenibili sono aumentati del 15% in 2 anni (periodo 2018-2020) e del 55% in 4 anni (2016-2020) nei 5 mercati maggiori, raggiungendo i 35,3 trilioni di dollari USA quanto ad asset gestiti nel periodo 2018-2020. Si tratta del 35,9% di tutti gli asset gestiti professionalmente nelle aree considerate (su un totale cresciuto fino a 98,4 trilioni di dollari USA), in aumento di 2,5% rispetto al 33,4% del 2018. Sono alcuni dei dati emersi dal quinto rapporto biennale ‘Global Sustainable Investment Review’ della Global Sustainable Investment Alliance (GSIA).

L’analisi riguarda gli investimenti sostenibili e responsabili dei maggiori mercati, combinando dati regionali di USA, Canada, Giappone, Australasia ed Europa. Il report completo, che include anche insight di Cina, America Latina, Africa, Regno Unito e altre aree dell’Asia, si può leggere (in inglese) sul sito della GSIA.

Gli investimenti sostenibili modellano il mercato globale dei capitali

Il report mostra che gli investimenti sostenibili sono ormai una forza trainante che modella il mercato globale dei capitali, influenzando le aziende. In maniera sempre maggiore, inoltre, ci si rende conto che gli investimenti sostenibili non sono definiti dalla strategia quanto dagli impatti di breve e lungo periodo che gli investitori producono con il loro approccio alla ‘finanza green’.

Dal report emerge la fotografia di un settore in transizione, con maggior dinamismo nelle regioni che stanno reimpostando le loro aspettative sugli investimenti sostenibili, o che si stanno muovendo verso standard migliori. Il tutto in misura diversa a seconda dei mercati, incalzati in modo differente dalle strette regolatorie sugli standard di valutazione e dalla crescente pressione da parte dei consumatori.

In Canada la crescita maggiore, in USA ed Europa l’80% degli investimenti sostenibili

Gli investimenti sostenibili continuano a crescere nella maggior parte delle aree analizzate, col Canada che ha l’incremento maggiore nel periodo 2018-2020 (+48%), seguito da Usa (42%) Giappone (34%) e Australasia (25%).

L’Europa risulta in calo del 13% nella crescita degli investimenti sostenibili, un dato dovuto più che altro al cambio nella metodologia di misurazione di tali investimenti. Un cambio che riflette un periodo di transizione legislativa grazie ad esempio allo European Sustainable Finance Action Plan del 2018, che ha posto nuove definizioni di investimento sostenibile e responsabile.

In Australasia, gli investimenti sostenibili hanno continuato a crescere (25%) ma a tasso minore rispetto al periodo 2016-2018 quando si è registrato un +46%. Anche in questo caso però va considerato il cambio nei criteri con cui viene definito e misurato cos’è un investimento sostenibile (RIAA).

Il Canada al momento è il mercato con la più alta proporzione di investimenti sostenibili rispetto al totale del patrimonio gestito con il 62%, seguito da Europa (42%), Australasia (38%) e Giappone (24%).

Usa ed Europa, infine, continuano a rappresentare oltre l’80% degli asset globali in investimenti sostenibili nel periodo 2018-2020. Invariata la proporzione per Canada (7%), Giappone (8%) e Australasia (3%).

La strategia di investimento sostenibile più comune

Ai fini del Report, gli investimenti sostenibili sono intesi come quelli che includono i fattori ESG (Environmental, Social and Governance) nella selezione del portafoglio e che si basano su sette strategie:

· ESG Integration: l’inclusione sistematica ed esplicita dei fattori ESG nelle analisi di investimento e nelle conseguenti decisioni;

· Corporate Engagement & Shareholder Action: la ‘pressione’ degli shareholders sulle discussioni e decisioni aziendali a favore dei temi ESG;

· Norms-based Screening: la valutazione degli investimenti rispetto ad uno standard minimo basato su norme internazionali (Onu, ILO, OECD e Ong);

· Negative/exclusionary Screening: la ricerca di aziende, settori, Paesi, con punteggio scarso nei tre fattori ESG per escluderle nella costruzione del proprio portfolio di investimento

· Best-in-class/positive Screening: la ricerca di aziende, settori, Paesi, progetti con performance positive in ambito ESG e con un rating a riguardo oltre una certa soglia;

· Sustainability themed/thematic investing: la ricerca di iniziative, aziende o settori che portino avanti tematiche o asset che contribuiscano a soluzioni sostenibili, ambientali e sociali;

· Impact Investing and Community Investing: nel primo caso la preferenza a investimenti che mirino intenzionalmente a ottenere un positivo impatto sociale e ambientale. Nel secondo caso, quando il capitale viene volutamente diretto a persone o comunità svantaggiate, con specifici obiettivi sociali e ambientali.

In questo quadro, la strategia di investimento sostenibile più comune risulta essere l’Integrazione ESG, seguita dal Negative Screening, dal Corporate Engagement and Shareholder Action, dal Norms-based Screening e infine dai Sustainability-Themed investment.

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