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Mite, assalto Extinction Rebellion alla sede del ministero

Gli attivisti si sono introdotti nell'edificio riuscendo a raggiungere il piano del ministro Cingolani

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)
02 febbraio 2022 | 11.13
LETTURA: 2 minuti

Nuovo 'attacco' degli attivisti di Extinction Rebellion alla sede del ministero della Transizione ecologica, a Roma. A quanto apprende l'AdnKronos, dopo l'azione di ieri, mezz'ora fa altri attivisti si sono introdotto nell'edificio riuscendo a raggiungere, questa volta, il quinto piano, quello del ministro Cingolani. Alcuni membri dello staff del ministero sono stati isolati all’interno dell’edificio. Imbrattate le pareti del ministero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli attivisti sono stati fermati.

Abbiamo due richieste. Primo: chiediamo al ministro Cingolani un colloquio pubblico per dibattere sul futuro. Secondo: il governo istituisca un’assemblea nazionale di cittadini per decidere come uscire dall’emergenza climatica perché la politica non è in grado”, dice all’Adnkronos Andrea, uno degli attivisti di Extinction rebellion che ha preso pare all’azione di oggi, in stato di fermo. “Noi andiamo avanti, continuiamo e non ci fermiamo”. Altre azioni contro il ministero della Transizione ecologica? “Non lo posso dire”.

Gli attivisti hanno delle richieste? Prima chiedano scusa. Non a me ma all’istituzione. Perché questo è un palazzo dello stato”, ribatte all’Adnkronos il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Io ho sempre incontrato tutti e parlato con tutti”, aggiunge il ministro negando categoricamente di aver mai ricevuto una mail bombing di 26mila richieste di incontro da parte di Exctintion rebellion (e per dimostrarlo prende il suo tablet e mostra la sua casella di posta).

Cingolani parla di "una brutta parentesi perché questa è un'istituzione dello Stato. Sono atteggiamenti violenti: spinte persone, imbrattate pareti, danni all’edificio… bisogna tornare alla serenità, questo è l’effetto di un clima che vede troppa menzogna, cattiverie, leoni da tastiera che si esibiscono". “A me spiace che la transizione ecologica venga vista come un argomento divisivo - aggiunge Cingolani - Siamo tutti d’accordo che bisogna fare cose per il clima, nel rispetto del mondo del lavoro, della società, delle persone più deboli. È un’operazione complicata, se fosse stata più semplice l’avremmo già fatta. Ci vuole un po' di pazienza da parte di tutti”. “Mi farebbe piacere - sottolinea il ministro - che tutti prendessero le distanze da questi eventi perché questo non ha niente a che fare con l’ambientalismo. E vorrei essere sicuro che almeno su questo fossimo tutti d’accordo”.

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