Viaggio sull’antica isola sacra Hierà, consacrata a Efesto, per godere del suo fascino selvaggio, dei suoi scorci mozzafiato, delle sue prelibatezze e dei suoi iconici vini.
Raggiungere le isole Eolie richiede un minimo di tempo per il viaggio, da ovunque si parta: è l’unico appunto di cui prender nota, ma non possono esistere pentimenti. Chi abita in Sicilia ci metterà solo un po’ meno: in ogni caso, quando ci si imbarcherà a Milazzo, il più sarà fatto e dopo una quarantina di minuti l’aliscafo approderà a Vulcano, l’antica isola sacra Hierà, consacrata a Efesto. È proprio qui che vogliamo suggerirvi di passare un weekend. Lungo, se possibile, perché quest’isola possiede un fascino selvaggio che va vissuto incontrandone ogni angolo. Ci si accorge subito che nell’aria c’è un odore intenso di zolfo che connota il primo impatto al Porto di Levante, tra fumarole e fanghi sulfurei, questo insieme ai suoi colori vividi che si mescolano in una combinazione del tutto unica. A dominare il paesaggio c’è l’imponente Vulcano della Fossa, il più grande tra i quattro dai quali l’isola si è formata. L’ascesa al suo cratere, che tra l’andata e il ritorno non chiede più di un paio d’ore partendo dal porto, regala uno spettacolo naturale a cui non si può rinunciare, che cambia prospettiva man mano che si sale, in un crescendo straordinario. Il dislivello di circa quattrocento metri - da percorrere con scarpe adeguate e una scorta d’acqua - e la fatica necessaria per superarlo sono ampiamente compensati da un panorama che non ha eguali e che si estende a tutte le Eolie nel loro incantevole splendore.
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