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Digital Domain e il successo di The Last of Us, mentre cresce l'attesa della seconda stagione

A pochi giorni dall’uscita del trailer che annuncia per il 2025 la seconda stagione, Digital Domain racconta la vision creativa e le sfide affrontate per realizzare la prima stagione

Digital Domain e il successo di The Last of Us, mentre cresce l'attesa della seconda stagione
10 ottobre 2024 | 21.52
LETTURA: 5 minuti

Nata dal celebre franchise di videogiochi sviluppato da Naughty Dog (38 milioni di copie nel mondo tra primo e secondo capitolo), la serie TV The Last of Us ha riscosso un incredibile successo con 24 candidature agli EMMY e ben 8 premi finali, tra cui Outstanding Special Visual Effects in a Season or a Movie. Il presidente e amministratore delegato di HBO e Max Content, Casey Bloys, ha fornito alcune anticipazioni sul debutto della seconda stagione dell'adattamento del videogioco The Last of Us. Sebbene non abbia specificato una data di uscita precisa, ha indicato che la nuova stagione è prevista "nella prima metà del 2025". A parziale supporto della dichiarazione di Bloys, HBO ha recentemente rilasciato il teaser trailer che annuncia la nuova stagione, ripreso e tradotto da Sky Italia che qui vi lasciamo in visione.

The Last of Us è una serie drammatica post-apocalittica che riprende le atmosfere del videogioco ed è stata proprio l’attenzione alla creazione di un ambiente credibile e realistico per il cast ad aver spinto i VFX Supervisor Alex Wang e Sean Nowlan della produzione a rivolgersi a Mitchell Drain e al team di Digital Domain.

Con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli effetti speciali, Mitchell Drain è specializzato in effetti reali e Digital Domain è nota nel settore per la creazione di ambienti sorprendenti, grazie alla loro specializzazione nella realizzazione di paesaggi fotorealistici che siano credibili per gli spettatori. Quando sono stati contattati per iniziare a lavorare allo show, il team ha avuto a disposizione solo sei settimane di tempo per realizzare le riprese necessarie.

Uno degli elementi chiave che ha permesso al team di Digital Domain di portare avanti il progetto in modo così rapido è stata la conoscenza approfondita di V-Ray, un software di rendering ray-tracing fotorealistico creato da Chaos. V-Ray è la soluzione di rendering scelta dal team per la creazione di quasi tutti i recenti progetti creativi. La versatilità di V-Ray e la sua capacità di fornire risultati fotorealistici straordinari ne hanno fatto una scelta naturale per il progetto e la sua integrazione nella pipeline di Digital Domain ha garantito non solo velocità ed efficienza, ma anche una qualità visiva senza pari. “Rispetto a molti altri software, V-Ray ci ha permesso di raggiungere il traguardo in tempi molto più brevi, ottenendo l’80% da subito e perfezionandolo un po’ alla volta. Al contrario, con molti altri software di rendering, è necessario lavorare al progetto prima di raggiungere quel risultato, il che richiede tempi molto più lunghi che difficilmente sono concessi quando si ha una scadenza”, ha dichiarato Bob White, Head of CG di Digital Domain. Con Maya come strumento principale di modellazione e texturing e Houdini a disposizione per gli effetti speciali, la sinergia tra i componenti software ha posto le basi per il successo del progetto.

Alla base della visione creativa c’era il concetto di bellezza nella decadenza, elemento tematico fondamentale del mondo di The Last of Us, sia nella serie televisiva che nel videogame. Il team ha realizzato meticolosamente gli ambienti che ritraggono l’inarrestabile distruzione delle strutture costruite dall’uomo da parte della natura. Mitchell Drain, VFX Supervisor di Digital Domain ha commentato: “l’ambiente doveva apparire bello e trasmettere allo stesso tempo la sensazione che la natura stesse prendendo il sopravvento sull’uomo. Non tanto distruggendolo, quanto sviluppandosi su di esso. Una delle caratteristiche principali che volevamo ottenere era l'idea che dovesse essere bello a modo suo. Esiste la decadenza, ma in quella decadenza volevano la bellezza”.

In merito al passaggio dal gioco alla serie, Drain ha commentato: “molti dei nostri artisti avevano familiarità con il gioco e volevano rispettare le sue caratteristiche ma la verità è che la serie è diversa. Si tratta di un racconto fotografico intenso e drammatico, di un ritratto o di un’interpretazione di ciò che il videogioco porta con sé”.

Krista McLean, Environments Departnment Supervisor di Digital Domain, ha aggiunto: “Penso che una cosa interessante sia che, in un certo senso, si sta quasi facendo un passo indietro. L’obiettivo è prendere qualcosa che si sa essere davvero immersivo, nel mondo del gioco, e trasformarlo in qualcosa che presenti quel realismo di cui si ha bisogno per la serie a episodi”. Una cosa che il team ha dovuto fare per rispettare il materiale di partenza è stata la rappresentazione del fungo Cordyceps, l’elemento iconico del franchise che è stato creato grazie alla collaborazione con i provider per garantire una continuità impeccabile tra ogni variante del fungo nella serie.

Il team ha affrontato numerose sfide nella realizzazione del progetto, scegliendo di combinare le tradizionali tecniche di compositing 2D con metodi di rendering più avanzati per migliorare il paesaggio digitale. Questi sono insegnamenti che Drain è ansioso di portare nei progetti futuri: “Il processo ci ha permesso di essere abbastanza flessibili da adattarci alle esigenze del regista e del responsabile. È stato bello e ha funzionato molto bene e mi riprometto di ricordarlo per progetti futuri che potrebbero essere altrettanto complicati”.

Tra i molti successi del progetto, alcune inquadrature si distinguono come una testimonianza della capacità artistica e tecnica di Digital Domain. Il volo panoramico mozzafiato sul ponte, che simboleggia il passaggio dal degrado urbano alla natura selvaggia, è diventato in poco tempo un’inquadratura di spicco della serie. Questo filmato compare anche nel trailer principale, offrendo ai fan un’anteprima della serie. Drain ha commentato: “Quello che mi piace di questa scena è che racchiude tutto quello che ci è stato chiesto di fare in una sola inquadratura”. Questa convergenza di discipline ha contribuito a dare vita al girato per il pubblico.

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