La coppia azzurra si impone nei Nacra 17. L'Italia a quota 29 medaglie, superati i podi di Rio
Ruggero Tita e Caterina Banti conquistano la medaglia d'oro nella vela alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La coppia azzurra si impone nei Nacra 17 chiudendo al sesto posto la medal race, un piazzamento sufficiente per salire sul gradino più alto del podio grazie al miglior posto ottenuto nelle 12 prove di qualifica. Ai due azzurri è bastato controllare i britannici Gimson e Burnet, medaglia d'argento, per chiudere al comando la classifica finale. Il podio è completato dai tedeschi Kohlhoff e Stuhlemmer, bronzo.
Per l'Italia è il quinto oro e la medaglia numero 29 in questa edizione dei Giochi: superati i podi di Rio 2016. La vela azzurra non vinceva un oro olimpico dal trionfo di Alessandra Sensini a Sydney 21 anni fa.
"E' meraviglioso, una emozione grandissima. Siamo veramente molto contenti", ha detto Tita alla Rai. "Abbiamo sempre performato bene in Giappone, il campo di regata si adattava bene alle nostre peculiarità", ha aggiunto l'azzurro, che ha dedicato la medaglia "a tutto lo staff e alle persone a casa che, chi in silenzio e chi no, ci hanno supportato sempre, ci sono stati vicini e ci hanno aiutato davvero tanto".
"Con Ruggero ci siamo trovati benissimo in barca, siamo super coordinati e sincronizzati. In cinque anni ci sono stati anche momenti di difficoltà, abbiamo dato sempre il massimo. Sono stati 5 anni in cui abbiamo vinto tante medaglie e siamo venuti qua per ritirarla. Qui abbiamo pensato solo ad andare al massimo in barca", le parole di Banti. "Oggi abbiamo marcato la Gran Bretagna, ma ha pagato la costanza, abbiamo cercato di esserlo, di non fare grossi errori e navigare al meglio che potevamo e ha pagato", ha aggiunto.
"Salire sul podio è la parte facile, fare le regate è il difficile. Con poche persone, sembrava una garetta del circolo sociale, ma comunque è stata un'emozione fantastica, ce la siamo goduta al massimo", hanno poi detto insieme Tita e Banti, a Casa Italia dopo la vittoria. "La dedica? E' per tutte le persone che hanno fatto qualcosa per noi in questi 5 anni, anche solo una parola o un consiglio. Con la somma di tutti i dettagli si arriva a questo risultato", hanno aggiunto i due azzurri. "Dalla prima volta che siamo saliti in barca insieme abbiamo trovato subito una grande sintonia e affinità, muoversi in sincronia, è venuto tutto naturale e siamo stati facilitati", ha proseguito. "Passiamo molto più tempo insieme noi due che con i rispettivi fidanzati, c'è una conoscenza reciproca molto profonda, come in tutte le situazioni nascono delle incomprensioni ma quello che ci ha spinto avanti è l'obiettivo comune da raggiungere, conquistare questa medaglia e per questo abbiamo sempre trovato un punto d'incontro, diretti verso l'obiettivo".
"Questo oro di Banti e Tita nella vela è qualcosa di fantastico, mi hanno regalato un momento bellissimo perché coi ricordi ripercorri quanto hai fatto, vincere un oro olimpico è qualcosa di unico che resta per sempre. Sento con questo loro successo 21 anni dopo un legame profondo, un segno di continuità con il mio di Sydney. E' un po' come far parte di una stessa squadra". Alessandra Sensini, oro olimpico nel windsurf 21 anni fa (per lei anche un argento a Pechino 2008 e e due bronzi ad Atlanta e Atene ndr), parla così all'Adnkronos del successo ottenuto dalla coppia azzurra.
"Tita e Banti sono stati bravissimi perché hanno fatto quello che dovevano da manuale, calcolando tutto e non perdendo mai il focus", sottolinea Sensini, l'ultimo oro olimpico nella vela azzurra prima dell'impresa odierna di Banti e Tita. "Non hanno mai rischiato perché avevano un margine importante, ma l'oro non era matematico, sono quei momenti in cui non devi fare follie. Sono stati anche in attacco e bravi a controllare sempre il diretto avversario inglese che è stato sempre lì. Sono sempre stati vicini ed è quello che dovevano fare. Bravissimi".
"In epoche non sospette avevo chiesto al Cio di effettuare questa premiazione. Avevo visto lungo". Lo ha detto il Presidente del Coni e membro Cio, Giovanni Malagò. Sarà infatti lui a premiare, all’Enoshima Yacht Harbour, i campioni olimpici Tita e Banti.
"Qui è un delirio, e me la sto godendo tutta. Questa medaglia che non arrivava mai era diventata un incubo, oltre vent'anni sono davvero troppi". Francesco Ettorre, presidente della Fiv, descrive così all'Adnkronos il momento di festa della vela italiana.
"Sono davvero troppo contento e felice per i ragazzi, per lo staff, per il tecnico del Nacra Ganga Bruni (fratello del timoniere di Luna Rossa Francesco Bruni, ndr), per il tecnico federale Michele Marchesini: tutti eccezionali e Ruggero e Caterina hanno vinto mostrando ogni giorno di regata la loro superiorità. Mi auguro che sia partito un ciclo per la vela italiana".