"La storia della Juventus mi ha sorpreso molto". Lo ha detto Giuseppe Pecoraro, procuratore della Figc, in una intervista all'Adnkronos, dopo la puntata di Report sugli ultras della Juve. "Non tanto della presenza della criminalità organizzata ma del rapporto che c'era tra tifosi e dirigenza della Juve, è questo che mi ha sorpreso. Il discorso 'Ndrangheta è un discorso che riguarda l'ultimo periodo, il periodo Conte soprattutto". Sul fatto se sia stata aperta una istruttoria, il Procuratore ha aggiunto: "Abbiamo visto la puntata ma non c'era niente di nuovo rispetto a quello uscito. A Cuneo è stato riaperto il fascicolo riguardante il suicidio di Bucci, se dovessere emergere novità vedremo. Al momento per noi è chiuso. La Juve e Agnelli hanno avuto 700mila euro di multa".
Il problema della malavita tra gli ultras è comunque un fenomeno che può colpire ovunque. "Abbiamo visto con la Juventus, ma non posso escludere che anche in altre parti ci sia un'attenzione della malavita, ovviamente ad oggi non abbiamo documentazione su rapporti, ma non posso escludere che questi rapporti in passato ci siano stati o che ci sia attualmente attenzione da parte della malavita".
Sul fatto invece che gli ultras possano tentare di condizionare in qualche modo le società, Pecoraro ha aggiunto: "Mi ha molto meravigliato quando a Verona le Curve dell'Hellas hanno deciso di fare lo sciopero allo stadio perché i risultati non erano buoni. Che ci sia da parte delle Curve, da parte di una massa di tifosi, il tentativo di condizionare la dirigenza, su questo non c'è dubbio, e quindi non soltanto per quanto concerne i risultati, ma anche probabilmente per avere maggiori spazi e favori, ma qui parliamo di ultras non di malavita".
Pecoraro interviene poi sul calcio scommesse: "Grande attenzione c'è sul mondo delle scommesse su cui ho chiesto al Coni di fare una convenzione con i Monopoli per conoscere i nominativi degli scommettitori. E' ovvio che non ci saranno calciatori che scommettono ma possiamo arrivare a qualche situazione particolare".
"E' noto - aggiunge - che alcuni calciatori giochino, magari tramite qualche amico. Soprattutto verso la fine del campionato noi siamo inondati da esposti su possibili illeciti e su flussi anomali di scommesse. Non abbiamo purtroppo il controllo dei mercati asiatici, ma sul mondo delle scommesse ci auguriamo che il protocollo sia quanto prima sottoscritto. Le Procure della Repubblica sono molto interessate, anche loro, alle scommesse, perché è anche un modo per pulire denaro", ha aggiunto il Procuratore. "Chiedono sempre gli atti. Ci sono alcune squadre dove c'è stato inquinamento mafioso, indagini in Calabria, in Piemonte, in Campania... è ovvio che queste interferenze da parte della malavita possono portare anche a scommettere e quindi a poter condizionare i risultati".
"Il calcio italiano è sano? C'è un fenomeno - risponde ancora Pecoraro all'Adnkronos - che è quello che molte società sono state acquisite da proprietà straniere. Abbiamo avuto l'esempio della Premier League dove molte società sono in mano a stranieri e penso abbiano portato un miglioramento dal calcio, almeno dal punto di vista qualitativo. In Italia per ora non abbiamo avuto questo salto. Mi aspettavo un salto di qualità".
"La Roma è ancora indebitata, al Milan è successo quello che è successo, il Bologna non mi pare stia crescendo. Questo sta a significare che c'è una crisi imprenditoriale italiana e il calcio non attecchisce più presso gli imprenditori italiani. Dall'altra parte ci sono gli stranieri che vogliono investire in Italia e io mi auguro che i capitali che vengono in Italia siano 'puliti' e che non si favorisce l'ingresso di capitali acquisiti con il malaffare. questo sarebbe molto sgradevole, perché l'Italia diventerebbe un porto franco per la pulizia dei capitali", ha aggiunto Pecoraro.
Altre squadre su cui sono stati aperti fascicoli? "C'è il Palermo. Vogliamo vedere questa nuova proprietà e vediamo di cosa si tratta. Penso che ci sia l'attenzione. Tutte le squadre che hanno proprietari stranieri, se non sono conosciuti, sono all'attenzione della Federazione e della Procura. Noi vogliamo prima di tutto che il campionato si svolga regolarmente e non ci siano problematiche di carattere economico-finanziario e se vengono capitali stranieri portino un salto di qualità", ha spiegato il procuratore federale.
"Atalanta-Napoli? I bergamaschi mi sembra che si siano comportanti molto bene, a fine partita risulta che qualche coro c'è stato, ma solo alla fine. Sono stati dei 'furbacchioni'. Non apriremo nessuna indagine anche perché lo stesso Ancelotti ha detto che si è giocato in un clima sereno. Questo è l'importante", ha spiegato ancora il Procuratore sulla partita di campionato giocata lunedì tra Atalanta e Napoli, dove ci sono stati dei cori discriminatori non durante la gara ma solo a partita finita, con le squadre già negli spogliatoi.
E il caso Ferrero? "Su questa storia abbiamo chiesto gli atti alla Procura, so che quanto prima la Procura ce li manderà, e vedremo di cosa si tratta. Dalle prime notizie che abbiamo la Sampdoria c'entrerebbe poco sul fatto sportivo però una volta acquisiti gli atti valuteremo e vedremo se ci sono delle incolpazioni anche di carattere sportivo".
Per quanto riguarda invece lo stadio della Roma, Pecoraro dice di aver "sempre dichiarato che lo stadio non andava fatto in quella maniera. Per me il posto è sbagliato. Ma se non si fa la viabilità e si raddoppiano le corsie della via del Mare non si da nessuna parte". "La prima volta che vennero da me proposero le navette che dall'Eur portavano i tifosi allo stadio. E per i tifosi ospiti le mandavamo al casello? Poi è cambiato il progetto. Ma con una partita di Champions tra Roma e Real si blocca tutto", ha aggiunto Pecoraro.
Sull'introduzione del Var, il Procuratore sostiene sia "stata una cosa giustissima, corretta, anche perché il calcio deve adeguarsi alle innovazioni tecnologiche, ma deve essere utilizzato al meglio. Non capisco perché l'anno scorso ha dato degli ottimi risultati, quest'anno mi sembra che ci sia qualche errore. Ad esempio quello che è successo con la Roma dove bastava che Rocchi andasse a controllare il Var si poteva evitare".
"Probabilmente le immagini proiettate al Var non erano chiare per poter stabilire l'azione fallosa. Qualcuno propone di sospendere la partita per poi riprenderla, recuperando il tempo perso, in modo tale che l'arbitro si senta più tranquillo e non abbia questa fretta nel vedere le immagini. Certo quello con la Roma è stato a detta di tutti un errore, più che sufficiente affinché ci sia una riflessione da parte dell'Aia", ha aggiunto Pecoraro.