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Morte Gigi Riva, il dolore del calcio italiano: da Capello a Zoff, l'addio a Rombo di Tuono

Calciatori e allenatori, compagni e avversari, dirigenti di ieri e di oggi: l'omaggio al mito

Gigi Riva in azione
Gigi Riva in azione
22 gennaio 2024 | 22.05
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Il calcio piange Rombo di Tuono. A rendere omaggio a Gigi Riva, morto oggi a 79 anni, è un intero movimento. Calciatori e allenatori, compagni e avversari, dirigenti di ieri e di oggi. Tutti uniti nel dolore e nel ricordo di una leggende del pallone.

"Adesso, trema anche il cielo. Ci ha lasciati Rombo di Tuono, il miglior marcatore nella storia della nazionale italiana maschile. Un campione senza tempo. Era un uomo duro, eppure molto buono. I suoi valori inattaccabili sono stati un esempio per generazioni di calciatori, in particolare per quelli che hanno vinto la Coppa del Mondo nel 2006, che ha accompagnato nel ruolo di dirigente. Da oggi la storia del calcio è un puzzle senza uno dei suoi pezzi migliori. Buon viaggio, amatissimo Gigi Riva", dice il presidente della Fifa Gianni Infantino.

"Sono scosso e profondamente addolorato, il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. ‘Rombo di tuono’ ha legato all’Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l’Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante", le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina.

"Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un uomo straordinario, incredibile campione in campo e fuoriclasse di eccezionale carisma nelle vesti di dirigente, un esempio di classe e capacità che ha dato voce al senso di appartenenza per il suo Paese. Gigi Riva è stato il simbolo del Cagliari, di una Regione, della Nazionale e di tutto il calcio azzurro", dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Ricordo con emozione il momento della consegna del Collare d'oro, la massima onorificenza del nostro movimento, in campo, tra gli applausi infiniti della sua gente, di quel popolo che ha sempre onorato. Rimaniamo orfani di un Mito che ci ha reso orgogliosi di essere italiani", aggiunge Malagò.

"Perdo un grandissimo amico, abbiamo fatto una lungo percorso di vita insieme. Dal militare a tanti ricordi in nazionale. Una tristezza infinita, sono profondamente addolorato, non riesco a parlare", dice all'Adnkronos Dino Zoff.

"Da giocatore è stato il più grande attaccante italiano della storia e uno dei migliori al mondo. Io ero un suo grande tifoso, poi ho lavorato con lui in nazionale, io ct e lui capo-delegazione e ho conosciuto un uomo ancora più grande del calciatore, una persona straordinaria. Se n'è andato via troppo presto, è un grandissimo dispiacere. Ha dato la vita per il calcio, dobbiamo essere tutti grati", l'omaggio, all'Adnkronos, dell'ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi.

Per Fabio Capello "è una giornata davvero triste, perdiamo uno dei simboli del calcio italiano, un giocatore fantastico e soprattutto un uomo vero, di una rettitudine unica, con la Sardegna nel cuore. E' stata una fortuna averlo conosciuto", dice all'Adnkronos il compagno di squadra di Gigi Riva in Nazionale.

"Oggi è un giorno molto triste. Ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare Gigi Riva, di poterlo vivere ai Mondiale del '94: un uomo straordinario. Una storia incredibile la sua, un punto di riferimento per il calcio italiano, per la Nazionale, per il Cagliari, per la Sardegna", afferma Franco Baresi, leggendario capitano del Milan e attuale vicepresidente onorario del club. "Per chi ha avuto il privilegio di giocarci assieme - aggiunge - ma anche per noi della generazione successiva era considerato un mito, un esempio. Sarà sempre ricordato e sarà sempre con noi".

"Ricordo - racconta Baresi - che al Mondiale del '94 mi feci male, mi operarono al ginocchio, e passammo molti pomeriggi insieme a vedere l'allenamento. Lui aveva sempre una parola buona per chi ne aveva bisogno, lo faceva con la sua pacatezza, la sua signorilità. Insomma, un uomo straordinario".

"Una notizia tremenda, forse una delle peggiori che avrei voluto ascoltare. E' un campione non facilmente imitabile", dice Giancarlo De Sisti, ex centrocampista della Nazionale. "Era forte, atletico, faceva le rovesciate -aggiunge De Sisti al Tg2-. Tecnicamente, con la sua potenza, era a suo modo un funambolo. Quando gli passavi la palla eri certo che usciva qualcosa. La sua dote più bella era il sorriso, era uno che ti rispondeva con gli occhi, non parlava molto, non gli piaceva perdere tempo in chiacchiere".

"Sei stato tra i più grandi calciatori della nostra Italia e un gigante lontano dai campi da gioco. Mi hai offerto una guida e un punto di riferimento in azzurro e abbiamo condiviso i momenti difficili, le sconfitte, come la vittoria più bella. Continua a regalarmi i tuoi consigli anche da lassù. Ciao Rombo di Tuono!". Il capo delegazione della Nazionale italiana Gigi Buffon ricorda così sui social Gigi Riva, scomparso oggi all'età di 79 anni.

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