"Mi ha forgiato: sul set facevo tutto quello che mi diceva, devo a lei la stella sulla Walk of Fame"
"Ho vissuto con lei, con lei ho fatto i film più belli, l'ultima volta che l'ho sentita mi disse 'Giancarlino, sto scrivendo una sceneggiatura, la fai con me? Le risposi subito di sì. E' un grande dolore". Giancarlo Giannini affida all'Adnkronos il suo ricordo di Lina Wertmuller, scomparsa oggi a 93 anni, al quale lo lega un lungo e stellare sodalizio artistico e umano. "Se non ci fosse stata lei non sarei qui. E' lei che mi ha costruito. E' cominciato tutto per gioco, i primi film che abbiamo fatto durante l'estate mentre io facevo teatro li abbiamo girati in venti giorni, e ci lavoravano attori straordinari, come Giulietta Masina, Rita Pavone", ricorda Giannini.
"Io, che mi ritengo bravo, facevo tutto quello che mi diceva -ricorda Giannini- Aveva una capacità inventiva straordinaria. Aveva lavorato con Fellini, aveva una fantasia pazzesca e le sue storie erano bellissime e anche molto facili da recitare, perché lei le scriveva per chi recitava, ed è una cosa molto difficile da trovare oggi". L'attore, indimenticabile interprete di 'Pasqualino Settebellezze' e 'Travolti da un insolito destino' diretto dalla regista romana, ricorda: "Prendevamo la pellicola e andavamo in America a farle vedere a un nostro amico che aveva cinque cinema e ce le proiettava a New York, e da lì è cominciato tutto".
Giannini fa poi un accenno polemico sull'Italia: "Fortunatamente ha vinto un Oscar: gli americani l'hanno davvero capita, in Italia non è stata così premiata, premiavano sempre me, mi davano tutti i premi. Lei è stata sempre messa un po' da parte, invece era una grande regista. E' merito di Lina se per 'Pasqualino Settebellezze' mi hanno dato la stella sulla Walk of Fame: è una cosa che non è che abbiano tutti. Ed è grazie a Lina". L'attore la ricorderà così: "Ho avuto la fortuna di conoscere una donna che mi ha forgiato, che stimavo tanto che facevo tutto quello che mi diceva. Era coraggiosa, abbiamo fatto di tutto, a volte ci hanno preso in giro, a volte no. Woody Allen era impazzito per lei, ha avuto le copertine di tutti i più grandi quotidiani americani, l'hanno paragonata a Bergman, a Fellini. E io sono nato con lei. Più di così....", conclude commosso.