L'ad Rai: "Amadeus quater? Pazzesco non partire da questa idea". Coletta: "Successo enorme, più grande di noi"
Nel bilancio di Sanremo 2022, "Amadeus non lo voglio ringraziare, vorrei fargli un peana, perché veramente ha condotto in maniera magistrale sia la parte artistica che di conduzione". Lo ha detto l'ad Rai, Carlo Fuortes, nella conferenza stampa finale del Festival. Fuortes ha ringraziato anche "tutta la nostra grande azienda Rai". Ed ha sottolineato che il risultato record del festival è stato raggiunto con una proposta di "grande qualità" e "la qualità paga, perché il pubblico è più intelligente di quello che a volta si pensa".
"C'è un amico che mi suggerisce: si potrebbe sostituire il cavallo morente davanti all'ingresso di Viale Mazzini con una statua equestre di Amadeus. Ecco, se fosse ancora vivo Francesco Messina, gli avremmo chiesto la nuova statua", scherza Fuortes per omaggiare il successo del terzo festival di Amadeus, che si chiude con un record storico d'ascolto, con una media delle cinque serata mai così alta dal 1997.
"Credo che il Festival di quest’anno indichi una linea di sviluppo, una traiettoria molto evidente per il futuro", ha continuato l'ad, aggiungendo: "Siamo già nella televisione del futuro e nel futuro della nostra Azienda: il Festival di Sanremo è un rito collettivo nazionale che prima era solo sul televisore e adesso è riuscito a passare sui telefonini e sulle piattaforme digitali", ha detto sottolineando lo straordinario successo del festival sui giovani e nella fruizione multipiattaforma. "Il 'motore' di questo successo è costituito dal pubblico giovane", ha detto Fuortes.
Poi Fuortes ha affrontato il capitolo qualità: "Un pubblico così grande è stato raggiunto con un Festival di grande qualità. La qualità della proposta. Questa è stata la chiave del successo. Il pubblico è sempre più intelligente di quello che si vuole far credere…". Ed ha concluso: "Ringrazio Amadeus e i suoi autori di non aver avuto paura di osare nelle scelte".
"Amadeus quater? Mi manterrei in tema calcistico: squadra che vince non si tocca. E quindi sarebbe pazzesco non partire da questa idea. Ma dobbiamo ancora parlarci. Dobbiamo parlarne con Stefano Coletta. E il primo a volerlo deve essere Amadeus. Però certo sarebbe pazzesco non partire da questa idea", le parole di Fuortes.
COLETTA: "SUCCESSO ENORME, PIU' GRANDE DI NOI" - "Questa settimana è accaduto davvero qualcosa che poi studieremo meglio: il dato è talmente straordinario che penso sia successo qualcosa fuori dallo schermo. Un avvenimento molto più grande di noi, davvero una cosa enorme, un'aggregazione non solo in tv ma virale, recuperando nella piena innovazione quel che in passato avveniva in tv, quando la televisione ce l'avevano in pochi e tutti si riunivano per guardarla: c'è stata una attenzione trasversale". A sottolinearlo con soddisfazione è Stefano Coletta, direttore di Rai1.
Coletta osserva che "è stato un viaggio comune, iniziato martedì e che poi nessuno ha voluto abbandonare, c'era la voglia di stare lì a guardare il Festival. Qualcosa più grande della sola tv e a vincere è stata questa direzione artistica di Amadeus, che ha portato sul palco la sua autenticità, senza retorica e senza filtri: ha vinto anche la sua filosofia di vita, non solo la sua tecnica di produzione. Il lavoro dopo Sanremo sarà far diventare questo interesse dei giovani una consuetudine".
Il direttore di Rai si dice "felice per la vittoria di Mahmood e Blanco, che rappresenteranno l'Italia a Eurovision Song Contest: la loro cifra è il manifesto culturale di Sanremo 2022, due giovani che si guardano e che si parlano d'amore: come già avvenuto con i Maneskin, saranno una vetrina internazionale molto importante per il nostro Paese".
"Televisivamente, uno degli ingredienti per il successo è stata la ritmica e la durata: non mi sono mai annoiato, per qualche serata ho persino pensato 'peccato che sia già finita'...", continua Coletta. Quanto ai momenti 'top' dal punto di vista del suo coinvolgimento, "quello più bello è stato quando ho rivisto insieme Fiorello e Amadeus, prima che la ricomposizione di una squadra di lavoro è stata la ricomposizione di un pezzo di famiglia; quello più divertente, il 'bacio' con Amadeus - con le mascherine sulla cui punta erano disegnate due labbra rosse, rito propiziatorio 'imposto' da Fiorello - Non ne sapevo nulla - assicura Coletta - e avere sorprese fa sempre bene al lavoro".
"Sapete che non do mai dati economici. Quello che posso dire - spiega poi Coletta - è che questo festival ha avuto costi in linea con i precedenti e anzi anche un po' inferiori".
(dell'inviato Enzo Bonaiuto)