Il conduttore e direttore artistico: "Dati per me straordinari, al di là delle nostre più rosee attese"
Sanremo 2021 è esattamente il Festival che Amadeus voleva. "E' il Festival esattamente come lo volevo, esattamente così, e tutti quelli che mi hanno aiutato a realizzarlo. Permettetemi di dirlo senza presunzione, è un Festival storico" ha detto il conduttore e direttore artistico, commentando l'andamento della manifestazione canora. "Credo che dobbiamo dirci le cose come stanno - ha detto - Dobbiamo capire che questo Festival inevitabilmente rappresenta una forte rottura. Quando ho parlato di 70+1 era questo il senso". Perché, ha sottolineato Amadeus, "in una situazione come questa, in un anno dove è cambiato il mondo, il Festival che stavamo pensando era un Festival che andava in una direzione di assoluto cambiamento, non di un timido cambiamento".
E "nel momento in cui c'è un cambiamento si approfitta di una situazione limite dove non si pensa al dato o al record da superare. I dati per me sono straordinari, al di là delle nostre più rosee attese", ha aggiunto il conduttore.
"La cosa più straordinaria è che noi lo volevamo, ma non pensavamo che accadesse: i giovani si sono riversati su Rai1 a vedere il Festival. Ci sono dei numeri da televisione di piattaforma, che sono un dato che non è mai accaduto nella storia" ha osservato Amadeus, commentando i dati. "I ragazzi oggi non si guardano più Sanremo sul divano del salotto, sono abituati a guardare il monitor e questo è un dato incredibile".
Un altro elemento evidenziato dal direttore artistico della kermesse è quello dei "brani in classifica. Mi mandano la discografia totale e i brani Sanremo quest'anno in top ten sono nove, l'anno scorso erano 2. Stiamo parlando di numeri che sono saliti di almeno del 100% in tante cose e questo è un dato che noi dobbiamo sottolineare".
"Un terzo Festival? E' troppo presto per pensarci" ha poi detto Amadeus nel corso della conferenza, commentando incidentalmente l'ipotesi di un 'Ama-ter'. Sulla scelta di avere molte presenze femminili che si alternano ogni sera sul palco invece che come ospiti fisse, ha spiegato: "Ho voluto fare un Festival molto al femminile e farlo al femminile voleva dire avere molte presenze. Ho voluto che molte donne portassero il loro mondo, mi piaceva di più che avere delle presenze fisse. E' un mio pensiero artistico, ovviamente, ma ne sono orgoglioso".