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Oscar, non solo Ceccherini... Insinuazioni anche da Ferilli

L'attrice su Instagram: "Se dovesse vincere l’Oscar 'La zona di interesse', so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di 'Io, Capitano'". David Parenzo: "Insinua il dubbio, chiarisca"

Sabrina Ferilli e la storia pubblicata - (Fotogramma)
Sabrina Ferilli e la storia pubblicata - (Fotogramma)
11 marzo 2024 | 13.36
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''Se dovesse vincere l’Oscar 'La zona di interesse', so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di 'Io, Capitano'. Io tifo Italia, io tifo Garrone''. Dopo la bufera che si era scatenata su Massimo Ceccherini che, durante la sua ospitata nel programma della domenica pomeriggio di Rai1 condotto da Francesca Fialdini, a poche ore dalla cerimonia di consegna degli Oscar, aveva affermato che ''il film di Matteo Garrone è il più bello nella cinquina. Solo che non vincerà forse, perché vinceranno gli ebrei... Quelli vincono sempre... '', anche Sabrina Ferilli dice la sua su una storia pubblicata sul suo profilo Instragram, facendo insinuazioni.

Nella story l’attrice fa riferimento esplicitamente al film di Jonathan Glazer che racconta la vita del comandante di Auschwitz, Rudolf Höss, e della sua famiglia nei pressi del campo di concentramento in Polonia, che si è aggiudicato l’Oscar come Migliore Film internazionale battendo 'Io, Capitano' di Garrone. Ma cosa vuole dire la Ferilli? A cosa si riferisce quando scrive ''so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di 'Io, Capitano'''? Tanti gli interrogativi che si stanno ponendo gli 1,3 milioni di follower dell’attrice che, contattata dall’Adnkronos, non ha ancora voluto rilasciare dichiarazioni.

Poco dopo le sue dichiarazione, attaccato da Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, Ceccherini, attraverso l’Adnkronos, si era scusato dicendo di essersi spiegato male: ''Io intendevo il film degli ebrei, l'argomento, non è la prima volta che un film con quel tema vince. Posso chiedere scusa se qualcuno ha capito male".

''Io intendevo parlare di film, stavo giocando - aveva aggiunto Ceccherini - stavo parlando di scommesse per scherzare e di film con quell'argomento, che ha sceneggiato insieme a Garrone 'Io Capitano', grande sconfitto in questa edizione degli Oscar- Ma ammetto che forse se non dicevo niente era meglio. Chi mi ha sgridato più di tutti è mia moglie". La Ferilli invece al momento preferisce non chiarire il significato della sua storia pubblicata su Instagram. Probabilmente non sarà riferita al tema 'ebrei' ma, proprio alla luce di quello che è accaduto con Ceccherini, in tanti, soprattutto i suoi fan, si aspettano un chiarimento.

David Parenzo: "Ferilli? Insinua il dubbio, chiarisca"

"Ormai l'odio contro Israele è diventato odio antiebraico e, quindi, anche 'l'ultimo attore del bigoncio' si sente autorizzato a dire qualunque fregnaccia'' dice all'Adnkronos David Parenzo, commentando le dichiarazioni, rilasciate da Massimo Ceccherini e poi rettificate sull'Oscar al Miglior Film Internazionale. ''Ormai viviamo in un contesto in cui tutti si sentono autorizzati a rispolverare i più vergognosi luoghi comuni degli anni '30 - continua il giornalista -, comunque, la si metta la vicenda di Ceccherini fa schifo''. "Con quella frase - spiega - Ceccherini può aver voluto dire solo due cose: o che la lobby ebraica comanda l’industria del cinema oppure, e sarebbe ancora peggio, che in un contesto internazionale in cui Israele fa questo attacco durissimo contro Gaza, per 'riequilibrare', fanno vincere il film sull’Olocausto che tra l’altro ho visto ed è un film strepitoso, un capolavoro assoluto che meritava di vincere l’Oscar'.' Parenzo definisce le scuse dell'attore toscano ''pietose, un bel silenzio non fu mai detto''.

Per quanto riguarda invece la storia, postata da Sabrina Ferilli su Instagram a poche ore dal verdetto (''Se dovesse vincere l’Oscar 'La zona di interesse', so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di 'Io, Capitano'") che sta scatenando numerose polemiche sui social, Parenzo sottolinea: "La Ferilli la conosco e mi sta anche simpatica, spero che chiarisca al più presto quello che voleva dire perché non va bene seminare il dubbio. Mi auguro che lo faccia al più presto. Diciamolo chiaramente: 'La zona di interesse' ha vinto perché è un grande film, lo dice anche il pubblico'".

Parenzo si dice preoccupato per il clima che si respira in Italia in questi ultimi mesi: "Ormai la parola d’ordine è che a Gaza c’è un genocidio, che Israele è uno stato nazista e che Netanyahu è peggio di Hitler e siccome è passata questa equazione vergognosa, sulla scia di questa follia, tutti si sentono autorizzati nel processo di nazificazione di Israele. I responsabili di questo clima che si è venuto a creare sono due: uno si chiama Alessandro Orsini e l’altra Elena Basile. Quando due supposti intellettuali usano questo linguaggio nelle aule accademiche è chiaro che anche l’ultimo attore si sente in qualche modo autorizzato a usare quel paragone lì''.

''Gli intellettuali - sottolinea il giornalista - dovrebbero essere quelli che pesano le parole e sanno anche spiegare quello che sta accadendo. Siamo ritornati prepotentemente in un clima che ricorda quello del 9 ottobre del 1982 quando fu attaccata la sinagoga di Roma e fu ucciso un bambino di soli due anni'', conclude.

(di Alisa Toaff)

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