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Morricone, l'amico sacerdote: "Mi parlava della morte senza paura"

Mons. Frisina all'Adnkronos: "Disse subito di sì quando gli proposi il concerto per i poveri in Vaticano"

(Fotogramma)
(Fotogramma)
06 luglio 2020 | 17.52
LETTURA: 2 minuti

di Elena Davolio

Ennio Morricone, negli ultimi anni, affrontava apertamente il tema della morte. Ne parlava senza reticenze con un amico-collega, molto più giovane, ma al quale era legato da profonda stima. "Negli ultimi 5-6 anni - racconta all’Adnkronos mons. Marco Frisina, direttore di coro e grande compositore - affrontava il tema della morte. Mi confidava il suo pensiero, sempre tra l’ironico e il serio, ma non ne aveva paura. Era pronto. Ora capisco anche il senso del suo testamento".

Monsignor Frisina conobbe Morricone negli anni ‘90, quando la Bibbia approdò in tivù. "Da allora - racconta il sacerdote compositore - ci siamo incontrati per la musica, poi ci telefonavamo per un saluto, per gli auguri. Erano momenti intensi. Una amicizia fondata sulla stima reciproca e anche sulla fede credo perché con la sua musica Morricone faceva anche ricerca di fede".

C’è un episodio su tutti che ricorda mons. Frisina e dice tanto dell’uomo Morricone: "Nel 2016 stavo preparando il concerto per i poveri in Vaticano. Chiesi ad Ennio se voleva partecipare: rispose subito di sì. Rimasi colpito dalla serietà con cui affrontò anche quell’appuntamento, ma il maestro era così: si accostava ad ogni evento, importante o minoritario, con la stessa serietà. Del resto per lui la musica era la vita e la vita la musica, inscindibili".

Un uomo burbero e schivo ma di grande umanità. "Nell’Anno Santo andò in udienza da Giovanni Paolo II. Al termine - racconta mons. Frisina - mi venne a raccontare come era andata e che aveva pianto, chiedendomi: ‘Ma è normale piangere?’". Difficile dire oggi, persino per il compositore Frisina, in tutto quel panorama musicale di Morricone conosciuto in tutto il mondo, quale potrebbe essere la colonna sonora di addio al Maestro: "Dopo i funerali privati come lui ha voluto, sarà di dovere fare una commemorazione e allora sarebbe bello anche attingere ad una composizione sacra poco conosciuta del Maestro, di quelle che mostrano la sua anima mistica, la forza terrena mista ad un afflato alto".

Ennio Morricone e don Marco Frisina non avevano una frequentazione quotidiana ma il rapporto era di grande qualità: "C’era una sorta di feeling come può essere tra padre e figlio, ma anche tra colleghi anche se quando io lo conobbi era già l’Ennio Morricone che tutto il mondo conosceva".

Ora a mons. Frisina mancheranno molto quelle telefonate che il Maestro gli faceva all’alba: "A volte erano questioni di lavoro, a volte chiamava per motivi spirituali. Ora resta il grande rammarico del ‘’900 che se ne sta andando e speriamo in nuovi profeti che spingano avanti la storia come ha fatto Ennio Morricone".

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