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Siae: Sugar, per tutelare gli autori dobbiamo rinnovarci

Il neoeletto presidente della Società spiega all'Adnkronos che i prossimi due anni "saranno cruciali". E sulla sua designazione non all'unanimità (21 voti su 30 presenti) dice: "Piacere a tutti è addirittura pericoloso. Mi sento responsabile verso chi mi ha votato e ancor di più verso chi ha deciso di non farlo"

Filippo Sugar
Filippo Sugar
19 marzo 2015 | 15.36
LETTURA: 8 minuti

Filippo Sugar, chi glielo ha fatto fare? "Il senso di responsabilità nei confronti di tutti gli autori e gli editori che da anni insieme a me hanno fatto una battaglia per modernizzare la Siae, e la consapevolezza che questo traguardo è ormai in vista. I prossimi due anni saranno cruciali". Risponde così all'Adnkronos Filippo Sugar, appena eletto presidente della Siae a larga maggioranza (21 voti su 30 presenti), che con i suoi 43 anni è il più giovane nei cento anni di storia della Società. Presidente di Sugar Music, produttore stimato dagli artisti, Sugar è l'uomo che ha portato all'estero i successi di Andrea Bocelli e che con la sua casa discografica ogni anno sforna talenti che si impongono all'attenzione del pubblico e del mercato: tra questi, Negramaro, Raphael Gualazzi, Malika, Elisa e l'ultimo di casa, Giovanni Caccamo.

Sugar ha le idee chiare su quali saranno gli obiettivi della Siae nei prossimi anni: "Una Siae leader anche rispetto alle altre società di collecting europee -spiega- La prima cosa da fare è un salto di qualità nel rapporto tra Siae e i suoi associati e tra Siae e tutti coloro che ne utilizzano il repertorio. Gli associati devono riscoprire un nuovo modo di interagire con la loro società, al passo con i tempi, e devono essere orgogliosi di avere una casa comune che tuteli i loro diritti nel mondo tradizionale e soprattutto in quello digitale. Gli utilizzatori devono essere trattati da Siae come dei clienti, dobbiamo rispettarli, agevolarli, e diventare quasi dei partner per far crescere il loro business".

"Abbiamo il dovere di ribadire con forza - chiarisce ancora Sugar - che il pagamento dei diritti alla Siae non ha nulla a che fare con le tasse ma è semplicemente il corrispettivo dovuto agli autori. Autori che, non dimentichiamolo, sono fondamentali per la loro capacità di produrre grandi opere ma che possono essere anche fragili e vulnerabili, precari senza altre garanzie di un reddito se non il frutto della propria creatività. A questo scopo abbiamo preso l'impegno di lanciare entro l'estate il nuovo sito della Siae che non sarà solo istituzionale ma rappresenterà in maniera evidente l'obiettivo di migliorare l'interazione sia con gli associati che con gli utilizzatori".

'Industria creativa unico settore che in anni crisi non ha perso occupati'

"Il secondo obiettivo - spiega il neodesignato presidente Siae - è quello di sfruttare la scadenza per l'approvazione della Direttiva europea sulle collecting al fine di corrispondere pienamente alle norme in essa richiamate: già l'anno scorso siamo stati i primi a pubblicare la relazione sulla trasparenza. Sarà un'occasione anche per interagire con le forze parlamentari sfatando molteplici luoghi comuni negativi sulla Siae che invece dovrà emergere più forte di prima da questo percorso e potrà essere per il futuro una società italiana leader europea nel settore della raccolta di diritti e della tutela della creatività in un settore strategico del Paese".

"Terzo obiettivo - prosegue Sugar - è il nostro posizionamento sul digitale: siamo totalmente favorevoli allo sviluppo del digitale perché è una grande opportunità per i contenuti creativi italiani. Naturalmente perché si sviluppi questo mercato c'è bisogno di più interlocutori e player anche europei. Oggi è un mercato troppo concentrato. Per esempio vorrei un grande motore di ricerca europeo. La nostra sfida è quella di mantenere una tutela e una giusta remunerazione per le opere dei nostri creatori che oggi vedono la maggioranza dei proventi generati dalle loro opere trattenuti dagli intermediatori dei grandi operatori della rete. Tale tutela è fondamentale affinché si continui ad essere un Paese che produce opere e identità culturale piuttosto che un Paese che consuma solo contenuti altrui".

Sugar insiste proprio sul concetto dell'industria creativa in Italia e in Europa: "Assieme ad alcuni colleghi europei -rivela- ho appena presentato uno studio di Ernst&Young intitolato 'Creative growth' pubblicato a fine 2014 sul valore dell'industria creativa. I dati sono davvero eclatanti: 7 milioni di occupati in larga parte giovani, 535,9 miliardi di euro, il 4,2% del Pil europeo. L’industria creativa è l'unico settore che negli anni della crisi non ha perso occupati. Prenderò contatti nei prossimi giorni con alcune delle associazioni più rappresentative dell'industria creativa del nostro Paese - afferma - con l'obiettivo di avere in tempi brevi uno studio che dia una mappatura precisa di questo settore economico".

'Settore creativo in Europa terzo per numero di occupati

Secondo il neodesignato presidente della Siae, è "un settore che ha gli autori e creatori al centro, e ritengo abbia grandi possibilità di sviluppo. Si tratta di un settore in cui grandi protagonisti del mercato mondiale convivono con decine di migliaia di piccole e piccolissime imprese, e soggetti individuali. E' un settore che dà lavoro che non può essere delocalizzato, paga le imposte in Italia e nel quale noi italiani ed europei siamo già leader globali. Pensi che in Europa il settore creativo è addirittura il terzo per numero di occupati con un dato sei volte maggiore di quello delle telecomunicazioni e più del doppio dell'industria automobilistica".

"Se l’America è leader nella tecnologia, l’Asia nella manifattura della tecnologia Americana - aggiunge Sugar - noi Europei siamo leader nei creazione dei contenuti. Questa non è solo un'opportunità per Siae, ma per tutta l’economia del nostro Paese e dell’Europa".

Sugar non si scompone neanche quando gli viene chiesto cosa ci faccia un giovane e brillante manager a capo di quello che spesso viene definito come un carrozzone polveroso, fonte di litigi, accuse e veleni: "Quello di dipingere la Siae come un carrozzone è da tempo un luogo comune che non ha alcun fondamento con la realtà -dice- Negli ultimi quattro anni c'è stato un profondo processo di auto riforma consolidato negli ultimi due. Il prossimo passaggio è quello di costruire una Siae proiettata al futuro".

'La nuova Siae può diventare poderoso volano per nutrire Italia creativa'

"Sono convinto che l'Italia non abbia solo un grande patrimonio storico e artistico - sottolinea Sugar - ma anche un enorme bacino di talenti nei settori della musica, del cinema, delle arti visive, della letteratura, del teatro così come avviene nel design e nella moda. La nuova Siae che stiamo costruendo può diventare un poderoso volano per nutrire l'Italia creativa e, soprattutto, per dare una speranza a quelle migliaia di giovani autori che arricchiranno il nostro patrimonio culturale di domani. Un primo ma significativo passo che abbiamo fatto è che dal primo gennaio scorso tutti i giovani autori sotto i 30 anni possono associarsi a Siae senza pagare alcun costo associativo".

Nessuna preoccupazione su come riuscirà a conciliare le due attività di imprenditore e presidente Siae. "Vedremo, mi impegnerò al massimo, come sempre. Ho avuto tanto in questi anni dai nostri autori e dai nostri artisti e mi sembra giusto in questo momento storico portare la mia esperienza al servizio della Siae per ultimare un percorso di ricostruzione al termine del quale tornerò felicemente ad occuparmi a tempo pieno dello sviluppo della mia azienda".

Non lo preoccupa neppure il voto avuto oggi per la sua designazione, non all'unanimità: "A mio modo di vedere l'unanimità non è un valore in sé, piacere a tutti è addirittura pericoloso -dice- È giusto che ci sia confronto, aperto, trasparente. Io mi sento molto responsabile per tutti coloro che mi hanno votato e ancor di più per chi ha deciso di non farlo. Farò del mio meglio cercando di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e sono certo di poter contare su un Consiglio di gestione affiatato, su un direttore generale e su una struttura - conclude Sugar - che in questi anni hanno avviato un percorso importante e coraggioso di rinnovamento".

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