"Se oggi sono ancora qui e non sono andato oltre la progettualità" di gesti estremi "è solo per la mia famiglia"
"Se oggi sono ancora qui e non sono andato oltre la progettualità" di gesti estremi "è solo per la mia famiglia: a volte il dolore è talmente forte che pensi a gesti estremi. Ma ci sono responsabilità, ci sono i figli. Il pensiero di recare un danno così grave alle persone a cui tieni di più ti frena". Fedez, a Domenica In, si apre con Mara Venier e non nasconde nemmeno i momenti più bui vissuti negli ultimi anni, condizionati da gravi problemi di salure.
"A 34 anni ne ho viste un po'. Il mio fisico ha reagito a cose invasive. Da una parte c'è il corpo e dall'altra c'è la mente: siamo portati a pensare che si debba pensare al fisico sano e trascuriamo la mente, che a volte è più importante. Tante persone soffrono di problemi di salute mentale, ma se ne parla poco. Io ho dovuto fare i conti con la possibilità di morire, si tratta di affrontare una cosa grande in modo così precoce. E questo è traumatico, non è sano per la mente. Anche dopo l'operazione" per il tumore al pancreas "c'erano degli strascichi".
"Volevo fare un'indigestione di vita: uscivo sempre, dormivo poco. Prendevo psicofarmaci. A Sanremo 2023 ero al culmine della mancanza di lucidità. Dopo qualche settimana ho iniziato ad avere tic alla bocca, non riuscivo a parlare. Ho sospeso immediatamente tutti i farmaci e sono caduto in una depressione profonda, c'è voluto un po' per risalire la china con l'aiuto di specialisti. In Italia, seguire questi percorsi è un privilegio ed è assurdo che sia così", dice.
"Se oggi sono ancora qui e non sono andato oltre la progettualità è solo per la mia famiglia: a volte il dolore è talmente forte che pensi a gesti estremi. Ma ci sono responsabilità, ci sono i figli. Il pensiero di recare un danno così grave alle persone a cui tieni di più ti frena", confessa.