Se a cinque anni inizi a suonare a 66 anni puoi solo continuare. Dodi Battaglia, dopo 48 anni con i Pooh, continua, infatti, a portare la musica in giro per l'Italia come sta facendo quest'estate con un tour di 50 concerti lungo lo Stivale e il progetto di una grande serata musicale in Piazza Maggiore per festeggiare il proprio compleanno il 1° giugno del 2018 e i suoi 50 anni dall'inizio dell'avventura con i Pooh e anche per onorare la patria italiana dei musicisti, Bologna, insieme a tanti big bolognesi come lui.
Così, anche dopo la decisione della band di chiudere il cerchio di una carriera feconda e lunga dieci lustri, Dodi va avanti ma non nega che sia stata "una decisione dolorosa. Una scelta - spiega l'Adnkronos - più sportiva che artistica, come quella degli sportivi, per l'appunto, che prima di essere messi al tappeto, lasciano". Per la tristezza, però, non c'è stato troppo tempo perché quest'estate Dodi Battaglia, non nuovo a importanti riconoscimenti (come, fra gli altri, quello di Miglior Chitarrista Europeo conferitogli dalla rivista Stern o di Cavaliere della Repubblica italiana), ha ricevuto la laurea honoris causa in 'Chitarra elettrica - dipartimento di nuovi linguaggi e nuove tecnologie' dal Conservatorio di Musica 'Egidio R. Duni' di Matera .
"Una gratificazione immensa e inaspettata - dice l'artista - perché difficilmente le istituzioni si sbottonano e più spesso restano un po' arroccate nel loro modo di pensare. E' raro, infatti - osserva Dodi - che i conservatori riconoscano la musica che frequentiamo quotidianamente o ascoltiamo al supermercato mentre siamo col carrello a fare la spesa. C'è sempre stato un po' di distacco fra musica classica e la musica d'uso comune. Io ho cominciato a fare musica a 5 anni. Vengo da una famiglia di musicisti e sono nato a Bologna, città in cui il companatico è la musica. E, come chi fa questo mestiere, distinguo semplicemente fra musica bella e musica brutta".
"Questo riconoscimento inedito ha quindi enorme importanza - sottolinea Dodi Battaglia - perché è la dimostrazione che i tempi stanno cambiando e che, al di là della gratificazione personale che mi ha riempito il cuore, i due mondi, quello istituzionale e quello di noi musicisti terreni, si stanno avvicinando. Adesso forse un genitore che manda il proprio figlio al conservatorio, può sperare che faccia di una passione una professione vera perché magari ci sarà uno spazio anche per il pop. Credo, infatti, che siamo all'inizio di un accadimento epocale".
"E' stato poi molto importante che sia stato il conservatorio di Matera a conferirmi questo onore - evidenzia l'artista - Una città che trasuda un passato anche pesante ma che nel 2019 sarà la capitale italiana della cultura. Un segnale ulteriore che i tempi stanno cambiando e il Sud stesso sta cambiando". E ora, dopo i Pooh? "Quest'estate sono in tour con cinquanta concerti. Sto portando avanti la mia maniera di suonare, la mia vita, quello che mi ha riempito il cuore da quando avevo 5 anni. Sono ancora della serie di quei musicisti che, se un domani dovesse accadere, vorrei che accadesse sul palcoscenico".
Non a caso Dodi Battaglia, oltre al tour in corso, sta già lavorando ad una grande iniziativa musicale gratuita: "Ho chiesto al comune di Bologna la disponibilità di Piazza Maggiore per il primo di giugno del prossimo anno per festeggiare i miei 50 anni di attività. Una serata, gratuita, dedicata a me stesso, alla mia carriera, a questa città che ha dato tanto alla musica. Chiamerò a raccolta tanti artisti . Sarà una reunion dei musicisti bolognesi". La laurea honoris causa per la sua maestria già racconta molto del felice rapporto di Dodi con la chitarra elettrica, ma cosa ha in più questo strumento preferito molto presto alla fisarmonica e poi scelto per la vita? "Una fisicità diversa. La chitarra la stringi, la accarezzi, la tratti con passione, ha qualcosa di sessuale, coinvolge le viscere".
