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Chiara Ferragni a Che tempo che fa, cosa ha funzionato e cosa no

Il passaggio televisivo incide poco, la partita vera continuerà a essere giocata sui social

Chiara Ferragni
Chiara Ferragni
03 marzo 2024 | 21.55
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Chiara Ferragni ha parlato a Che tempo che fa. La prima volta in televisione dopo la notizia della separazione da Fedez e le conseguenze delle note vicende legate all’intreccio tra operazioni commerciali e beneficenza. Un’operazione di comunicazione su un media tradizionale, la tv, in un format ultra tradizionale, l’intervista di Fabio Fazio.

Ha funzionato? Dipende dal punto di vista. Lo spettatore percepisce la volontà di mettere in piedi un’operazione verità, che serve a ristabilire una reputazione compromessa negli ultimi mesi, almeno dall’affaire dei pandoro Balocco in poi. Passa per una serie di accorgimenti convenzionali: l’ammissione di un errore, che viene però ricondotto a una leggerezza, a un difetto di comunicazione; un filo di commozione, controllata, quando si parla della vicenda personale e del legame con Fedez; cautela rispetto al rapporto con il mondo dei social media, verso cui non può mancare la riconoscenza di chi deve il successo e la ricchezza alla gigantesca popolarità virtuale; il tentativo di parlare anche al pubblico della televisione, con la promessa di una maggiore attenzione al mondo reale.

Le domande, nello stile abituale di Fazio, sono garbate e misurate e costruiscono una interlocuzione più vicina a una narrazione condivisa che a un contraddittorio. Le risposte sono prudenti, altrettanto controllate, a tratti timorose. Il copione è stato scritto con attenzione e viene rispettato con cura, da tutte e due le parti.

Il risultato, nel complesso, è un passaggio che aggiunge poco al racconto dei fatti e rischia di incidere poco anche sul piano della comunicazione. Perché la parentesi televisiva sposta poco rispetto alla partita vera, quella che Chiara Ferragni continuerà a giocare sui social per convincere i follower a restare fedeli a un modello che i passi falsi recenti hanno evidentemente messo in discussione. (Di Fabio Insenga)

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