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Cecchi Paone all'Adnkronos: "Io e Simone sposi a dicembre"

Il matrimonio a Napoli: "Faremo una grande festa in uno dei teatri storici napoletani"

Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini
Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini
02 novembre 2023 | 11.30
LETTURA: 8 minuti

''Sabato 22 dicembre nella Sala d’onore del Maschio Angioino del Comune di Napoli mi sposerò''. Lo annuncia in esclusiva all’Adnkronos Alessandro Cecchi Paone che convolerà a nozze con il suo compagno, Simone Antolini, a cui è legato da due anni. Il giornalista e conduttore televisivo, che è stato sposato per oltre 10 anni con Cristina Navarro, ci prova per la seconda volta: ''La cerimonia - racconta - verrà officiata dal sindaco Gaetano Manfredi, che ci tiene molto ad esserci, e come testimoni avrò accanto a me due donne straordinarie e fondamentali per mia vita, la mia ex moglie Cristina, che viene apposta per me da Madrid, ed Emma Bonino, la mia donna di riferimento della politica e delle unioni civili''.

Perché ti sposi proprio a Napoli? ''Innanzitutto per la grande affettuosa amicizia che ho con il sindaco che dura da quando lui era Rettore dell’università di Napoli e poi ministro della Ricerca e anche perché Napoli è una città a cui sono molto legato, c’ho vissuto - spiega Cecchi Paone - e ho frequentato la quinta elementare e la prima media per motivi di lavoro di mio padre e poi perché da 25 anni insegno all’università di Napoli Scienze della comunicazione e ci vado tutte le settimane. Anche le mie vacanze le faccio sempre nella casa di famiglia a Positano che è un’appendice napoletana''.

Sulle unioni civili in Italia che ''abbiamo grazie al centrosinistra e a Renzi'', Cecchi Paone tiene a sottolineare che nonostante i partiti di destra ''pensavano che non le avrebbe scelte nessuno, sono già oltre 150mila le unioni civili che sono state celebrate in Italia dal momento della loro approvazione. Noi (Cecchi Paone e il suo compagno, ndr) avevamo annunciato in copertina su 'Chi' a settembre che ci saremmo sposati e infatti il 22 dicembre saremo marito e marito''.

''Faremo una grande festa", dice emozionato Cecchi Paone, spiegando che "l'altro motivo per cui ci sposiamo a Napoli è che in quella città regna il buonumore, l’allegria e la festosità. Napoli è pronta ad accoglierci con entusiasmo e fuochi di artificio''. E sulla location dove si terranno i festeggiamenti il giornalista anticipa: ''Ancora non posso dire quale sarà ma si svolgeranno in uno dei teatri storici di Napoli che ci darà modo di fare sia la cena, sia la festa, sia la discoteca. Tutto insomma si terrà in questo tempio della storia del teatro napoletano''.

Tanti gli invitati, tra cui diversi vip ma ''non molti - dice Cecchi Paone - noi non frequentiamo tantissimo quel mondo, non perché lo snobbiamo ma perché teniamo molto alla nostra privacy. Però ci saranno tante donne che sono state affettuosissime in questi due anni nei nostri confronti, come Myrta Merlino che ha sempre appoggiato la nostra storia e Barbara D’Urso che spero che possa venire se è in Italia, perché è stata la prima a presentare Simone in diretta nell’edizione di 'Pomeriggio 5' dell’anno scorso. Poi ci sarà anche Vladimir Luxuria, grande compagna di battaglie civili; al di là delle posizioni politiche, tra noi due c’è una sintonia totale''.

''Inoltre ci sarà anche Alfonso Signorini - prosegue Cecchi Paone - che oltre ad essere anche lui un compagno fondamentale di battaglie per i diritti civili, è stato l'artefice di tutto pubblicando nell'estate del 2022 su 'Chi' la nostra foto e poi, quest'anno, sempre su 'Chi', la copertina in cui annunciavamo l'intenzione di sposarci. Infine ci saranno Riccardo Signoretti, che poi è anche il mio direttore perché scrivo delle rubriche di attualità su 'Nuovo' e 'Nuovo Tv', i giornali che lui dirige, e Marisa Laurito, una carissima amica e tra le ragioni della scelta di Napoli per le nostre nozze''.

''Ci mancherà moltissimo Maurizio Costanzo - aggiunge con commozione Cecchi Paone - che ha avuto un ruolo fondamentale perché quando venne fuori la vicenda della nostra relazione con una foto su 'Chi' la scorsa estate, la famiglia del mio compagno l'ha presa un po’ male, lui (il compagno di Cecchi Paone, ndr) era eterosessuale, ha una bambina che ha avuto a 18 anni, per questo la famiglia di Simone è rimasta un po’ spiazzata. Ricordo che Maurizio invitò me e Simone un anno fa facendo un appello alla mamma del mio compagno, Samantha, affinché superasse questi comprensibili dubbi e pensasse alla bellezza di questo figlio che si era innamorato di un uomo e che voleva che questa storia fosse non solo una storia sessuale, ma di vita. Una storia quindi che comprendeva anche la cura della bambina. Così la madre di Simone si fece convincere da Maurizio in diretta televisiva ed è diventata, assieme alla mia ex moglie, la protettrice femminile di questa unione''.

Quindi farete un matrimonio in grande? ''Assolutamente si’, bisogna che si vivano le unioni civili gay come quelle etero e siccome lui ha una enorme famiglia e io ho una grande famiglia di amici e colleghi, che sono stati fondamentali in questa grande svolta della mia vita, più siamo meglio è''.

Come ha vissuto il tuo coming out la tua ex moglie? ''Il nostro è stato un grandissimo amore - sottolinea Cecchi Paone - durato 10 anni e basato su una profonda complicità. Si supera sempre tutto se non c’è inganno e bugia e Cristina è stata la prima a sapere di questo cambiamento del mio mondo interiore. Siamo stati molto male - ammette - ma non essendoci stato inganno abbiamo superato insieme quel difficile momento. Pensavo di non essere destinato a mettere su famiglia perché non ho avuto figli - ammette - e invece a 60 anni, non l’avrei mai detto, mi sono ritrovato un nuovo marito di 23 anni, una bambina di 5 anni, figlia di Simone e che vive con noi, e una cagnetta di 5 mesi. Insomma, la nostra sarà una vera e propria famiglia allargata'', conclude Cecchi Paone.

Cecchi Paone: "Su politica estera viva Governo Meloni, Israele ha diritto di difendersi"

Nell'intervista ad Adnkronos Cecchi Paone ha parlato anche della guerra Israele-Hamas: ''Questo continuo attacco a Israele viene fatto da due tipologie di persone, da una parte da chi è in buona fede ma ignorante e non ha conoscenza della storia e quindi non sa che Israele è l’unico Stato legittimo sul territorio della Palestina, voluto da tutti i paesi del mondo nel '48 in sede Onu compresa l’Unione Sovietica, quindi non si capisce perché debba essere considerato uno stato usurpatore. Poi invece c’e anche una diffusa cattiva fede degli antisemiti e degli antisionisti di estrema sinistra e dei nazifasciti che si saldano mischiandosi nelle manifestazioni islamiste. Hamas lo ha detto chiaramente anche in questi giorni che vuole la distruzione non solo dello Stato di Israele ma di tutto il popolo ebraico e questo spiega tutto''.

E di questa nuova ondata di antisemitismo che si sta abbattendo anche nel nostro Paese, Cecchi Paone si dice 'addolorato, allarmato ma anche molto battagliero. Io ho dedicato un libro a Liliana Segre per le scuole elementari e medie inferiori pubblicato da Curcio riportando una sua frase, quella in cui la senatrice a vita dice di avere paura che il problema dell’antisemitismo non sia stato risolto e purtroppo aveva ragione. Io mi sono schierato accanto a lei in questa sua azione strepitosa e meravigliosa di testimonianza. Non è la sola, c’è anche quella di Sami Modiano e Edith Bruck ma la sua, anche grazie al Presidente della Repubblica che l’ha fatta senatrice a vita, ha un peso enorme. Io sono sempre stato tra quelli che dicevano che l’antisemitismo non è finito, non è passato, non è superato. Poi quando capitano dei fatti che saldano l’antisemitismo con l’antisionismo siamo di fronte a un nuovo allarme rosso''.

Come sta gestendo questa situazione il Governo Meloni? ''A tutti è nota la mia formazione Repubblicana, Radicale e di centrosinistra, però effettivamente devo dire che l’unica cosa che mi piace di questo Governo al cento per cento è la politica estera. Sono entusiasta sia per l’allineamento del nostro Governo con gli Stati Uniti, l’Europa e la Nato sull’Ucraina, sia per la sua posizione filoisraeliana. Quindi sulla politica estera posso dire al 100 per 100 'viva il Governo Meloni'''.

Cecchi Paone: "Gay anti-israeliani e pro Hamas? Ignoranti e autolesionisti"

"Ci sono diversi gay che nonostante il massacro compiuto da Hamas contro i civili israeliani stanno appoggiando i palestinesi e Hamas e questo è sintomo di ignoranza causata dalla non conoscenza della storia e di autolesionismo. Penso che questo fenomeno sia causato dal fatto che alcuni gay restano legati a una matrice di sinistra estrema e quindi mischiano le posizioni di estrema sinistra con il loro essere gay. E' come se non sapessero che nel mondo palestinese e islamista essere gay significa essere condannati a morte'', ha detto commentando la posizione 'anti Israele' assunta da molti gay in Italia che hanno sfilato anche in alcune piazze sostenendo la causa palestinese e condannando lo Stato ebraico.

"Possibile che non lo sappiano? - chiede irritato il giornalista - Possibile che se lo dimentichino? Possibile che non sappiano che Israele essendo l'unica democrazia del Medio Oriente è anche l'unico hotspot per tutti i gay del mondo che arrivano quando non c'è la guerra a milioni in Israele? Quando lavoravo a 'Panorama' - ricorda Cecchi Paone - feci una intervista al sindaco di Tel Aviv nella quale lui affermò: 'noi siamo sionisti e quindi della grande tradizione democratica liberale occidentale e voglio invitare i gay del mondo a fare di Tel Aviv una delle loro capitali'. E lo ha deciso a tavolino! Tutti dovrebbero sapere che a Tel Aviv la spiaggia gay è sotto l'hotel Hilton, non defilata come in Italia dove ai gay riservano solo posti sperduti''.

"I gay che attaccano Israele non sanno che il sionismo è una costola del movimento socialista occidentale liberale e quindi portano con loro l'insegnamento di 'uguaglianza libertà e fraternità' - prosegue Cecchi Paone - che esclude ogni tipo di discriminazione anche sessuale e sono gay di estrema sinistra che mischiano l'anti-americanismo e l'anti-occidentalismo con l'antisemitismo e l'antisionismo".

''Vorrei ricordare a tutti loro - racconta Cecchi Paone - che le autorità israeliane chiamarono me assieme alla prima coppia di uomini che si sposarono in Francia e ci misero in prima fila nel gay pride di Tel Aviv in cui tutta la città diventò di colore arcobaleno. All'epoca, era il 2013, ero single ma famosissimo per la mia militanza e in Israele vedono la televisione italiana perciò avevano visto 'La macchina del tempo' e sapevano del mio coming out. Altra cosa meravigliosa era che quell'anno al governo di Israele c'era il Likud, partito di destra. Ma come fanno i gay a fare una protesta contro Israele? Sono basito'', conclude Cecchi Paone.

(di Alisa Toaff)

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