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Roberto Speranza nuovo ministro della Salute

Roberto Speranza (SAVERIO DE GIGLIO/Fotogramma, BARI - 2019-01-22)  - FOTOGRAMMA
Roberto Speranza (SAVERIO DE GIGLIO/Fotogramma, BARI - 2019-01-22) - FOTOGRAMMA
04 settembre 2019 | 17.01
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E' Roberto Speranza il nuovo ministro della Salute del governo Conte bis. Sposato, due figli Michele Simon ed Emma Iris, 40 anni, Speranza è segretario di Articolo 1 ed è stato tra gli scissionisti Pd che lasciarono il partito nel 2017 dopo mesi di tensione con la segreteria di Matteo Renzi.

Inizia la sua carriera politica nella Sinistra Giovanile di cui diviene presidente nel 2007. L'anno successivo viene nominato da Walter Veltroni nel comitato nazionale dei Giovani Democratici con il compito di dar vita alla nuova organizzazione giovanile del Partito Democratico.

A 25 anni, è eletto consigliere comunale con i DS a Potenza], carica che ricopre dal 2004 al 2009, e poi è assessore all'Urbanistica di Potenza dal 2009 al 2010. Il 9 novembre 2009 è eletto segretario regionale del PD della Basilicata. E' stato coordinatore della campagna di Pier Luigi Bersani alle primarie per le elezioni politiche del 2013, quando viene eletto deputato e nominato capogruppo alla Camera. Ruolo da cui si dimette il 15 aprile 2015 in dissenso con la decisione del Governo Renzi di porre la fiducia sulla nuova legge elettorale, l'Italicum. Candidato alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 con Liberi e Uguali, venendo rieletto deputato nella circoscrizione Toscana.

Il cambio al ministero della Salute con l'arrivo di Roberto Speranza al posto di Giulia Grillo riaccende i motori della politica sanitaria, 'ferma' con la crisi di agosto. Sono molti i provvedimenti, tra disegni di legge e tentativi di riforma di alcuni settori del Servizio sanitario nazionale, in discussione in Parlamento che potranno essere ripresi o cestinati, dopo il giuramento e la fiducia al nuovo Governo. A partire dal vertice dell'Agenzia italiana del farmaco, dopo la soluzione pro tempore trovata dalle Regioni e dal ministro Grillo.

Al Senato è ferma da molti mesi la nuova legge sui vaccini, che avrebbe dovuto sostituire la norma 'Lorenzin' sull'obbligo di immunizzazione per l'iscrizione a scuola. Al centro il cosiddetto 'obbligo flessibile', che nei primi mesi del governo giallo-verde aveva fatto discutere non poco la maggioranza e l'ex ministro della Salute Giulia Grillo. Altro provvedimento, molto sentito da medici e operatori sanitari, è il ddl contro le aggressioni al personale sanitario, 'in pausa' al Senato dopo il via libera della Commissione Igiene e Sanità. Su quest'ultimo tema è forte la pressione degli Ordini dei Medici e dei sindacati di categoria affinché si arrivi presto ad una legge. Lo scorso anno, come deputato, il nuovo ministro della Salute aveva depositato una proposta di legge alla Camera per dare lo status di pubblico ufficiale ai medici in modo da combattere le violenze ai loro danni.

L'improvviso precipitare della crisi politica e il cambio della maggioranza ora a guida Pd-M5S potrebbe mettere fuori gioco altri provvedimenti, alcuni molto caldeggiati dal ministro uscente Grillo, come il progetto dell'ostetrica di comunità. Sul tavolo anche l'istituzione dell'infermiere di famiglia, la riforma del numero programmato per l'ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia e altri due ddl: uno avrebbe dovuto riformare il settore delle parafarmacie e l'altro fare luce sulla presenza dei capitali in farmacia.

Non è detto che Speranza, molto sensibili ai temi sociali, non sposi alcuni di questi provvedimenti. Un disegno di legge datato 2018 in materia di finanziamento del Ssn, che porta la sua firma, prevede due pilastri: l'abolizione del super ticket e un allentamento dei vincoli per l'assunzione del personale sanitario.

Fermo al Senato, dopo l'approvazione alla Camera, anche il 'Sunshine Act', definito da Grillo "una garanzia per tutti e in particolare per inostri pazienti". Il provvedimento sulla sanità trasparente prevede l'iscrizione in un registro online delle transazioni finanziarie, a partire da 50 euro, tra le imprese e gli operatori sanitari. Il cambio della maggioranza potrebbe portare ad una revisione del testo.

Altro fronte che ha subito uno stop con la crisi è quello legato al Patto per la Salute. Dopo la maratona di luglio voluta dalla Grillo, che ha aperto le porte del dicastero ai protagonisti del Ssn con un momento di ascolto e confronto, l'intesa con le Regioni ora riparte con un nuovo interlocutore al guida del ministero e una nuova maggioranza. Una svolta che potrebbe far cambiare anche l'atteggiamento delle Regioni e accelerare sulla chiusura del Patto, prevista a settembre.

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