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Covid, Ricciardi: "Commissione nata per crocifiggere"

"Le indagini verranno fatte in un'unica direzione"

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi
15 febbraio 2024 | 14.42
LETTURA: 3 minuti

Quella approvata in via definitiva con il via libera arrivato ieri dalla Camera, preceduto da bagarre, "è una commissione covid viziata fin dall'origine dal fatto che le indagini verranno fatte in un'unica direzione, cioè quella di crocifiggere il Governo" in carica durante la pandemia "e non di analizzare" i problemi. "E' talmente palese da come è stata presentata che non mi aspetto niente di buono, di positivo dal punto di vista della sanità pubblica". E' la visione di Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, che ha aspettative pessimistiche sull'operazione in avvio, e sull'utilità tecnica dei lavori che verranno portati avanti dalla Commissione d'inchiesta su Covid.

"Tutti i Paesi del mondo hanno operato una revisione di quello che è successo" durante la pandemia, osserva all'Adnkronos Salute. "Lo hanno fatto in maniera oggettiva e basata sull'evidenza scientifica, proprio per cercare di imparare e non dimenticare la lezione di Covid. Le commissioni che cercano di approfondire, di revisionare, di trarre esperienze positive per il futuro sono tutte benvenute". Però, "per come è stata impostata" la commissione "in Italia, è un unicum. Nel senso che è stata impostata in maniera esclusivamente politica. Il fatto di escludere" dal perimetro d'indagine "le Regioni, che sono le organizzazioni che in Italia sono responsabili dell'erogazione dei servizi sanitari, fa capire che non si vuole fare un approfondimento scientifico, ma - come ha detto Roberto Speranza - cercare di evidenziare in maniera 'partisan', quindi unipolare, quanto accaduto".

Proprio per come è impostata, dunque, ribadisce l'esperto, "questa commissione non può portare a niente di buono, se non a un'ulteriore polarizzazione dei discorsi e a un'ulteriore divisione su quelle che invece dovrebbero essere delle lezioni che dovrebbero farci stare tutti uniti. Anche perché i problemi rimangono, le condizioni che hanno portato alla pandemia rimangono tutte quante in piedi, e quindi sarebbe opportuno che invece di polarizzare, spaccare, frammentare e dividere avessimo un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere - se ci sono stati - degli errori e di imparare soprattutto da questi".

Le premesse "non convincono" dunque Ricciardi. Al quale non è piaciuta neanche la citazione di ieri da parte della deputata di Fratelli d'Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Proprio il suo intervento ha scatenato la bagarre in Aula e le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. In un passaggio del discorso, Buonguerrieri ha affermato che questa commissione "è ciò che chiedono coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni, soluzioni che non avevano alcun supporto scientifico, ma che sono state adottate come misure di 'cieca disperazione', per usare le parole non di Fdi, ma di Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza e del governo Conte".

"Questa parlamentare mi ha citato perché io ho scritto un lavoro su 'Jama' insieme ad altri colleghi - chiarisce Ricciardi - In questo lavoro si dice che il lockdown è una misura di cieca disperazione, e lo è perché sostanzialmente quando devi fare un lockdown non hai alternative. Significa che devi scegliere una via drastica di riduzione alla libertà delle persone per salvargli la vita". Buonguerrieri "ha preso questa dichiarazione attribuendole un significato diverso, negativo. Se queste sono le premesse, dunque, non mi aspetto nulla di buono".

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