La divulgatrice scientifica sui risultati dell'Osservatorio Groupama 2024: "Migliora il rapporto con la prevenzione"
"Il rapporto degli italiani con la salute, secondo me, sta cambiando in meglio, soprattutto quando ci si proietta al futuro. Tutti vogliamo stare meglio e avere un migliore equilibrio a 360 gradi. La mia sensazione è che rispetto al passato siamo molto più attenti alla sfera della prevenzione, penso ad esempio all'attenzione all'alimentazione e alla predisposizione a fare i test, le analisi del sangue e ad aderire agli screening di prevenzione". A dirlo è Michela Vuga, giornalista e divulgatrice scientifica, commentando i risultati dell'edizione 2024 dell'Osservatorio Groupama 'Change Lab, Italia 2030', realizzato da Groupama Assicurazioni in collaborazione con BVA Doxa. La survey, che ha l'obiettivo di indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di vita degli individui, quest'anno ha analizzato l'approccio degli italiani ai temi della salute e del benessere, con un focus sulle principali paure che stanno emergendo in questo ambito.
Anche nella scelta dei protagonisti della salute a cui gli italiani scelgono di rivolgersi emerge una maggiore attenzione alla prevenzione rispetto al passato, come sottolinea Vuga: "Tra i professionisti del domani troviamo il nutrizionista, in cui si cerca una figura di riferimento e certezze che vadano oltre le mode e le tendenze social. Un'altra figura interessantissima è lo psicologo: dall'indagine emerge infatti che 9 intervistati su 10 pensano che sia importante rivolgersi a uno psicologo per il proprio equilibrio psicologico. Vediamo quindi una tendenza che una volta non c'era assolutamente e si tratta di una maggiore attenzione a se stessi e alla prevenzione rispetto al passato".
"Quello che si riscontra nell'indagine mi porta a pensare a qualcosa con cui io mi confronto tutti i giorni, soprattutto quando parlo con le generazioni più giovani - aggiunge Vuga - ed è il concetto di 'planetary health', che posso sintetizzare così: fare ciò che fa bene a me e che fa bene al tempo stesso al pianeta, anche per il futuro. Una scelta che si concretizza ad esempio nell'andare a piedi o in bicicletta piuttosto che prendere la macchina o nella scelta di alimenti che fanno bene alla salute, ma anche al pianeta. Questa è una tendenza che è anche una governance globale". La planetary health "secondo me sarà il futuro e già alcuni elementi che emergono dall'indagine, ossia questa maggiore sensibilità verso l'equilibrio psicologico e una maggiore attenzione verso se stessi, vanno in questa direzione", conclude.