Barbaglia (Respiriamo insieme): "Molte difficoltà non consentono di rispettare cure"
"Per il paziente asmatico l'alleanza con il proprio medico favorisce l'aderenza terapeutica. E' responsabilità di tutti gli stakeholder impegnati sul paziente asmatico consentire un'adeguata alleanza tra il medico e l'assistito". Così Simona Barbaglia, presidente Associazione nazionale pazienti Respiriamo insieme, intervenuta alla conferenza 'Asma questione risolta?', organizzata da Chiesi Italia oggi a Milano.
"La vita di un paziente asmatico è complessa - spiega Barbaglia - soprattutto per chi ha un asma di difficile controllo o un asma grave, perché i sintomi sono invalidanti e condizionano pesantemente la qualità di vita, le relazioni sociali e la vita professionale. Il paziente vive periodi in cui sta molto male e periodi in cui sta meglio, nonostante l'infiammazione prosegua, così si allontana dalla terapia esponendosi al rischio di avere una crisi respiratoria importante. Sotto questo punto di vista il paziente ha una certa responsabilità, ma c'è da dire - precisa - che l'aderenza terapeutica del paziente asmatico è un percorso ad ostacoli poiché ci sono tantissime difficoltà nella gestione quotidiana della malattia: la terapia inalatoria si assume con device e non sempre viene spiegato al paziente il device attraverso cui il farmaco viene erogato, oppure non si fanno dei follow-up per vedere se dopo un po' di tempo il paziente sta assumendo ancora correttamente il farmaco. E ancora: il paziente si reca in farmacia con una prescrizione e riceve un device diverso da quello prescritto ma a cui nessuno lo ha educato".
Per tutti questi motivi la presidente di Respiriamo insieme, dal 2014 impegnata nelle attività di sostegno, promozione e tutela nei confronti di chi convive con questa malattia, sottolinea l'importanza "dell'alleanza tra medico, paziente e associazioni per l'educazione terapeutica costante durante tutto il percorso del paziente".