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Poster salva prostata nei bagni pubblici, parte l'operazione vespasiano

Poster salva prostata nei bagni pubblici, parte l'operazione vespasiano
29 ottobre 2014 | 16.39
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Se l'uomo non va dall'urologo, la prevenzione lo seguirà fin dentro la toilette. Nei bagni pubblici di stazioni e aeroporti delle principali città italiane, i maschi colti 'dall'urgenza' non fisseranno più tag e graffiti ma manifesti salva prostata. La Siu (Società italiana di urologia) lancia l'operazione vespasiano: una campagna di sensibilizzazione sui sintomi dell'ipertrofia prostatica benigna (Ipb), quarta patologia diagnosticata nell'uomo, disturbo che colpisce circa il 14% della popolazione maschile over 50, circa 1,6 mln di uomini italiani che hanno superato la mezza età.

Con l'Ipb la prostata si ingrossa e comprime l'uretra, ostruendo il flusso urinario. E i manifesti che da domani verranno affissi proprio sopra la 'tazza per lui' segnaleranno i 3 campanelli d'allarme più significativi per stanare il disturbo, costringendo l'uomo a prendere coscienza 'in diretta' di un eventuale problema fino a quel momento sottovalutato. Prevenzione in 3 domande: "Hai fatto fatica a trattenerla?", "Ti sembra che il flusso sia debole?", "Questa notte ti sei alzato più volte a fare la pipì?". Sono i sintomi che caratterizzano l'Ipb e che campeggeranno sui poster attaccati ad altezza sguardo.

Il viaggiatore impegnato in un 'pit stop' nel bagno pubblico sarà inevitabilmente portato alla riflessione. "E invogliato, in presenza dei sintomi citati, a valutare una telefonata al medico di famiglia o una puntata dall'urologo per un controllo", sottolinea Maurizio Brausi, neo presidente della Siu e direttore dell'Unità operativa di urologia dell'Asl di Modena, che con Aldo Massimo Bocciardi, direttore dell'Uo di urologia dell'ospedale Niguarda di Milano, ha presentato oggi nel capoluogo lombardo i dettagli della campagna.

L'operazione vespasiano, frutto della collaborazione tra la Siu e Gsk, comincerà domani 30 ottobre e durerà una settimana, fino al 5 novembre. I manifesti saranno affissi nelle stazioni di Roma Termini, Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Napoli Centrale, negli aeroporti di Linate, Malpensa, Venezia e Olbia e nell'autogrill di piazza Duomo a Milano. Impossibile non notarli per gli oltre 250 mila uomini che transitano ogni giorno in questi importanti snodi. Anche i più recalcitranti, quelli che dell'urologo proprio non ne vogliono sapere, saranno informati sui rischi che corrono senza un'adeguata prevenzione.

A differenza delle donne, habitué del ginecologo, "è sempre più complicato raggiungere i maschi adulti per informarli su argomenti intimi legati alla salute della prostata o alla sessualità - spiega Brausi - Abbiamo pensato di metterli letteralmente di fronte ai fatti. Nei momenti che passano in bagno, potranno fare mente locale su disturbi che è opportuno riferire al medico". Disturbi che impattano anche sulla qualità di vita. Un uomo con Ipb "non riesce ad affrontare una riunione di più di un paio d'ore, non riposa bene perché il sonno viene interrotto più volte dal bisogno di urinare. La patologia - avverte Bocciardi - nasce istologicamente dopo i 40 anni, ma si manifesta più tardi, verso i 50-60 anni, e in maniera graduale, subdola".

Altre spie, elenca lo specialista, "sono il bisogno frequente di urinare anche di giorno, la difficoltà a iniziare, lo sforzo e il bruciore, la fase finale della minzione prolungata e ridotta a uno sgocciolamento". Ma le 3 domande scelte per i poster "bastano a porre un sospetto che va valutato dal medico per poi intraprendere se necessario una terapia adeguata". La campagna nei bagni pubblici, sottolinea Bocciardi, "può essere un modo ideale per superare i tabù maschili. Le locandine spiegano che non è necessario allarmarsi ma solo parlarne al medico di fiducia. Usciti dalle toilette, rivolgendosi al dottore o consultando il sito www.questionidiprostata.it, gli uomini troveranno risposte ai dubbi e consigli per migliorare lo stile di vita, utili per prevenire l'Ipb".

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