Libera dai pensieri negativi, riconcilia con il mondo. E abbassa la pressione sanguigna. Ad aggiungere quest'ultimo dettaglio all''elogio' dello yoga è il mondo della ricerca, con un nuovo studio che arriva direttamente dalla 'meditativa' India. Il potere antipertensivo di questa disciplina-filosofia di vita è stato testato su pazienti con pre-ipertensione e i risultati del lavoro sono stati presentati alla 68esima Conferenza annuale della Società cardiologica dell'India (Csi) a Kochi, alla quale partecipano anche esperti della Società europea di cardiologia (Esc) con un programma speciale.
Le persone con pre-ipertensione, cioè una pressione sanguigna leggermente elevata (valori sopra 120/80 mmHg e fino a 139/89 mmHg), "hanno probabilità di sviluppare ipertensione se non migliorano il loro stile di vita", spiega Ashutosh Angrish, autore dello studio e cardiologo al Sir Gangaram Hospital di Delhi, precisando anche che "sia pre-ipertensione che pressione alta aumentano il rischio di infarto, ictus e scompenso cardiaco". Lo studio ha valutato l'impatto dell'Hatha yoga - il programma prevedeva un mix di esercizi di stretching (asana), controllo del respiro (pranayama) e meditazione - sulla pressione sanguigna in 60 pazienti sani ma con pre-ipertensione.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, per mettere a confronto gli effetti di un 'pacchetto' che include cambiamenti di stile di vita 'tradizionali' in abbinamento a tre mesi di yoga, contro le sole modifiche convenzionali dello stile di vita (gruppo di controllo). L'età media del gruppo yoga, composto da 16 donne e 14 uomini, era 56 anni e 52 nel gruppo di controllo (17 donne e 13 uomini). I ricercatori hanno riscontrato che, mentre il gruppo di controllo non mostrava alcun cambiamento significativo della pressione sanguigna, nel gruppo yoga risultava diminuita sia quella diastolica nelle 24 ore che quella della notte di circa 4,5 mmHg, e sia la pressione arteriosa media nelle 24 ore di circa 4,9 mmHg.
"Anche se il calo è stato modesto - osserva Angrish - potrebbe essere clinicamente molto significativo, perché già solo una diminuzione di 2 mmHg nella pressione diastolica ha il potenziale di ridurre il rischio di malattia coronarica del 6% e il rischio di ictus e attacco ischemico transitorio del 15%". L'esatto meccanismo con cui lo yoga abbassa la pressione sanguigna "non è chiaro dal nostro studio, ma si ipotizza che queste pratiche possano diminuire l'attività simpatica, resettare i barocettori e indurre effetti neuroumorali".
I risultati del lavoro, continua Angrish, suggeriscono che "è utile una combinazione di tutte e tre le componenti dello yoga (asana, pranayama e meditazione). Lo studio non è in grado di individuare il loro contributo individuale ma suggerisce che i pazienti con pre-ipertensione dovrebbero essere avvertiti che praticare l'Hatha yoga per un'ora al giorno può impedire lo sviluppo di ipertensione e in aggiunta dare un senso di benessere". Lo yoga, aggiunge il presidente eletto della Cardiological Society of India, Shirish Hiremath, "è parte della cultura tradizionale indiana e ha mostrato un evidente beneficio nei casi di pre-ipertensione. Facile da praticare ed economico, può contribuire a migliorare la salute generale di un Paese come l'India, dove l'ipertensione colpisce un gran numero di giovani".
Le malattie cardiovascolari, conclude Roberto Ferrari, past president dell'Esc, "possono essere prevenute con l'adozione di uno stile di vita sano e controllando pressione sanguigna e colesterolo. L'esercizio fisico, tra cui lo yoga, una dieta di buona qualità, e non fumare sono tutti passi nella giusta direzione".