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Psicologia: giornata nazionale, 2500 studi aperti e 200 eventi per la campagna

Psicologia: giornata nazionale, 2500 studi aperti e 200 eventi per la campagna
17 ottobre 2017 | 13.10
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Più di 200 eventi su tutto il territorio nazionale e oltre 2.500 studi aperti per consulti gratuiti. Sono solo alcune delle cifre che sono state raggiunte grazie alla campagna di sensibilizzazione 'Periferie esistenziali', in occasione della Giornata nazionale della psicologia. L'iniziativa promossa dal Consiglio nazionale dell'Ordine è terminata con il convegno 'La relazione psiche-cervello e le nuove prospettive per la psicologia' che si è svolto sabato 14 ottobre a Roma, nella sala Bernini della Residenza di Ripetta.

"Prodotti 3 video istituzionali, più di 150 gli articoli pubblicati a livello nazionale e regionale. Oltre 5 milioni i contatti facebook e 4 milioni e mezzo quelli su google, con un incremento, rispetto allo scorso anno del 56%. E sul sito, gli accessi, rispetto allo scorso anno, sono aumentati stati del 47%", elenca David Lazzari, (dell'esecutivo nazionale dell'Ordine. "Oggi abbiamo la conferma scientifica che il nostro benessere psicologico condiziona la salute fisica - ha detto Andrew Steptoe, dell'University College di Londra - I diversi studi confermano il rapporto tra disagio mentale e mortalità e tra infiammazione e disturbi dell'umore come la depressione".

Lazzari ha affrontato anche l'argomento delle relazioni con le istituzioni. "C'è una novità interessante che va sottolineata - ha evidenziato - e riguarda il fatto che il disagio psicologico è ormai riconosciuto dallo Stato come problema specifico che richiede specifiche risposte. Finalmente le istituzioni hanno compreso che lo psicologo deve entrare a pieno titolo nel 'sistema salute' attuando i nuovi Lea perché il rapporto costi-benefici è vantaggioso per il sistema Paese".

Ad aprire il convegno è stato il presidente dell'Ordine Fulvio Giardina, che si è soffermato sulla figura dello psicologo, "la più adatta e preparata a leggere la realtà soggettiva e gli equilibri individuali, offrendo la possibilità di integrare una visione scientifica che tende a standardizzare" e ha auspicato che "l'area della sofferenza possa trovare nello psicologo il suo punto di riferimento perché psiche e cervello vanno letti in termini di reciproca interazione".

A chiusura dei lavori l'attore e regista Sergio Rubini ha letto un brano tratto dal romanzo 'Delitto e castigo' di Dostoevskij. Rubini, rispondendo a una delle domande del pubblico, ha parlato anche del compito dell'artista, che "non deve solo denunciare, ma fare emergere anche i problemi e indicare prospettive e possibili soluzioni. In questo lavoro - ha aggiunto - il compito dell'artista somiglia molto a quello degli psicologi".

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