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Dermatite atopica, Ferrucci (PoliMi): "Jak inibitori migliorano qualità di vita"

‘Negli studi di fase 3 e nella pratica clinica si evidenzia risposta efficace sui sintomi in tempi brevi’

Dermatite atopica, Ferrucci (PoliMi):
05 settembre 2024 | 12.49
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“La dermatite atopica che presenta una localizzazione nel volto, le mani e i genitali, ha sicuramente un forte impatto sulla qualità di vita del paziente. I Jak inibitori, nuove molecole chiamate anche ‘piccole molecole’ sono in grado di determinare, in tempi brevi, un miglioramento netto sia dei sintomi come il prurito e il dolore, che delle manifestazioni cliniche. Quindi, il paziente, nell'arco di una settimana, avrà un'importante riduzione del prurito e, nell'arco di quattro settimane, quindi un mese, un'importante riduzione della sintomatologia clinica, ma anche della espressione clinica della malattia con un importante miglioramento della qualità di vita”. Così Silvia Ferrucci, responsabile del servizio di dermatologia allergologica e professionale della Fondazione Irccs Ca’ Granda dell'Ospedale Maggiore Policlinico Milano, all’Adnkronos Salute, illustra i dati disponibili sull’uso dei Jak inibitori “nella pratica clinica quotidiana e che si evidenziano nella letteratura americana”.

I jack inibitori, in pazienti con dermatite atopica, “hanno evidenziato, negli studi di fase 3 ma anche in quella che è la nostra pratica quotidiana - precisa Ferrucci - una risposta efficace, in tempi brevi, che si è mantenuta nel tempo su tutti i fenotipi clinici, soprattutto in quelli particolarmente difficili come la prurigo nodulare”, una condizione dermatologica caratterizzata dalla formazione di noduli pruriginosi sulla pelle, spesso dovuti a graffi causati da prurito intenso, e “l'eczema nummulare”, una forma di dermatite caratterizzata da lesioni circolari oppure ovali, sulla pelle, spesso pruriginose e arrossate.

Il trattamento con Jak inibitore “ha evidenziato un buon controllo del prurito già dopo 24 ore, quindi subito nei primi giorni dopo l'assunzione del farmaco - sottolinea la specialista - Come sappiamo, nella prurigo nodulare il prurito è un sintomo importante che guida la malattia quindi, se riesco a controllare il prurito, riesco a spezzare quel circolo vizioso prurito-grattamento e - conclude Ferrucci - ridurre gli stessi sintomi” della malattia.

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