Si utilizza soprattutto per cancro mammario, polmonare e toracico
E’ stata presentata, nel corso del congresso nazionale dell’Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica (Airo) di Bologna che si è appena concluso, la tecnologia immersiva di Catalyst+ HD per la cura del tumore che sfrutta l’innovativa tecnica del gating respiratorio. Lo annuncia, in una nota, l’azienda Tecnosan di Trento che ha portato in Italia questa novità terapeutica più sicura, perché non usa radiazioni ionizzanti, ed è in grado di preservare i tessuti cardiaci dall’irradiazione e, intuitiva nell’impiego, è adatta a pazienti di ogni età. La tecnica si utilizza soprattutto per i tumori mammari, polmonari e toracici.
La tecnica del gating respiratorio – spiega la nota - irradia il tumore con la massima precisione e solo in alcune fasi respiratorie: nello specifico quando la massa tumorale è più distante dal cuore. Infatti si chiede al paziente di stare in apnea per alcuni secondi e l’aria contenuta nel polmone durante l’apnea funge da distanziatore naturale - non invasivo - per allontanare il bersaglio tumorale dalla zona cardiaca. Il sistema di Sgrt (radioterapia stereotassica corporea) della tecnologia permette all’acceleratore di erogare trattamenti sincronizzati con il respiro del paziente e guidarne la respirazione tramite illuminazione immersiva. Il trattamento radioterapico prevede che il paziente si sottoponga prima a una Tac di simulazione e poi a un preciso numero di sedute di trattamento con l’acceleratore lineare, che eroga la radiazione per colpire il tumore.
La Tac di simulazione – continua la nota - serve per controllare la geometria della neoplasia rispetto agli organi interni. Con questi dati i radioterapisti e i fisici medici costruiscono un trattamento personalizzato e studiano i volumi target da colpire con la radioterapia, prestando attenzione agli Oar (organi a rischio) circostanti. Tra gli Oar da preservare c’è ovviamente il tessuto cardiaco che, per la vicinanza al polmone e al seno, può venire irradiato involontariamente. Questo tipo di irradiazione è stato correlato, sul lungo periodo, ad un maggiore rischio di eventi cardiaci indesiderati.
Grazie a tre scanner 3D posti sul soffitto della sala di trattamento, il sistema Catalyst+ HD ricostruisce un’immagine tridimensionale in alta definizione del paziente e ne monitora anche i più impercettibili movimenti. Per guidare il paziente nel realizzare delle brevi apnee della corretta portata e durata, si installano degli speciali pannelli luminosi nel soffitto della sala, grazie ai quali l’intero ambiente cambia colore in base al respiro del paziente. In questo modo il paziente partirà dal colore azzurro (respiro neutro) e, per portarsi nella fase respiratoria individuata dal medico, dovrà semplicemente raggiungere il colore verde. Ogni trattamento è calibrato sulla capacità respiratoria del paziente e l’illuminazione immersiva permette di focalizzarsi sul proprio respiro e avere un feedback in tempo reale senza bisogno di cinture, compressori o accessori più invasivi.
Al congresso Airo, che ha visto un record di iscrizioni con più di 950 partecipanti da tutta Italia, la nuova tecnologia immersiva è stata illustrata dal vivo, riscuotendo grande interesse tra i medici, vista la facilità d’uso e l’intuitività. Particolarmente apprezzata, vista la fragilità dei pazienti oncologici dal punto di vista immunologico, la sicurezza per il rischio Covid-19, in quanto il trattamento non richiede nessun dispositivo a contatto con il paziente.
Sono ancora limitati in Italia i centri dotati di sistemi di Sgrt, ma - conclude la nota aziendale - grazie ai fondi del Pnrr e tramite una procedura svolta a livello nazionale, verranno installati presso le Unità di Radioterapia Oncologica della sanità pubblica in tutta Italia ben 31 sistemi Catalyst+ HD con la funzionalità di guida immersiva del respiro, a beneficio di pazienti e operatori.