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30 mila infortuni sulla neve l'anno, ecco come prevenirli

Sciatori sulle piste
Sciatori sulle piste
04 febbraio 2017 | 12.15
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E' ormai piena stagione sulle piste per gli oltre 2 milioni e mezzo di italiani amanti di sci o snowboard. Due passioni non senza rischi. "I dati dell'Istituto superiore di sanità mostrano che circa 30 mila persone si infortunano ogni anno sulle piste, pari a circa 1.500 casi ogni 100.000 praticanti". Lo ricorda all'Adnkronos Salute Andrea Grasso, ortopedico Ini Istituto neurotraumatologico italiano, che spiega: "Il numero totale degli infortunati tra coloro che praticano questo sport è in realtà relativamente esiguo se paragonato ad altre attività: basti pensare che, tra gli accessi al pronto soccorso per incidente sportivo, sci e snowboard contribuiscono soltanto con il 5,7% del totale, a fronte del 46% di calcio/calcetto o del 7,8% del basket".

Ma chi è più a rischio di farsi male sulle piste? "Gli incidenti interessano soprattutto i maschi (55,4% contro il 44,5%) e i giovani: il 50% degli incidenti avviene entro i 30 anni di età ed i 2/3 degli infortuni entro i 40 anni. Il maggior numero degli infortuni, poi - dice l'esperto - è a carico di chi pratica lo sci (79,2%) rispetto allo snowboard (16,7%) o altre attività (bob e slittino 4,1%)". Sia nello sci che nello snowboard, la maggior parte degli incidenti avviene per caduta accidentale (77%), mentre le collisioni con persone o oggetti rappresentano meno del 11% del numero totale degli infortuni. Inoltre nello sci gli infortuni più comuni sono le distorsioni (36%), seguite dalle contusioni (25%), dalle fratture (12%), dalle ferite (8%) , dalle lussazioni (7%). I traumi riguardano nella maggior parte dei casi gli arti inferiori (53,4%), mentre quelli superiori sono interessati nel 15,3% dei casi e la zona del cranio e della faccia nel 13,4%.

Con il tempo e le modifiche dell'attrezzatura, sono cambiati i tipi di infortuni. "Alcuni decenni fa erano più frequentemente a carico di gamba e caviglia, in particolare distorsioni e fratture di tibia e perone; attualmente invece l’articolazione più colpita è il ginocchio - spiega Grasso - i moderni scarponi sono infatti più alti e rigidi e permettono di 'proteggere' l’articolazione tibio-tarsica dalle forze torsionali, che si scaricano sulla prima articolazione libera di ruotare sul proprio asse. Le distorsioni di ginocchio sono quindi aumentate, così come le lesioni del legamento crociato anteriore".

Nello snowbaord invece al primo posto tra gli infortuni ci sono le contusioni (32%), seguite dalle fratture (24%). I traumi agli arti inferiori rappresentano il 23%, mentre quelli agli arti superiori rappresentano il 44,5% del totale. L’articolazione più colpita in assoluto in questo caso è il polso, con il 22% di tutte le lesioni, due terzi delle quali sono fratture. Il meccanismo dell’infortunio è la caduta all’indietro sulle mani, che può quindi causare lesioni ai polsi e contusioni lombari. "La diversa localizzazione delle lesioni tra sci e snowbaord può essere spiegata - continua l'ortopedico - dal fatto che lo sci può agire come una leva che fa perno sul piede mentre la tavola salvaguarda relativamente meglio gli arti inferiori, poiché entrambi gli scarponi sono fissati ad essa".

Esiste anche una diversa distribuzione della tipologia di lesioni per età: "Nei bambini (0-9 anni) le ferite, le fratture degli arti inferiori e le contusioni sono le più frequenti. Tra gli adulti invece predominano le contusioni e le fratture a carico degli arti superiori, mentre negli anziani in quadro traumatologico è simile a quello dei bambini, con gli arti inferiori maggiormente a rischio di frattura". Inutile tirare in ballo nevicate o vento. "Dai dati raccolti dall'Istituto superiore di sanità si evince che né le condizioni metereologiche né l’affollamento delle piste incidono sul numero degli infortuni, contrariamente a quanto si pensa. Esistono però alcune strategie utili per ridurre al minimo il rischio di lesioni", dice Grasso.

Innanzitutto "è indispensabile una preparazione atletica, da svolgere nei mesi che precedono la stagione invernale, finalizzata a recuperare il tono muscolare, rendere elastiche le articolazioni e migliorare la coordinazione e l’equilibrio. E' poi molto importante - raccomanda - controllare la funzionalità della propria attrezzatura ed utilizzare dispositivi di protezione individuale, adeguati all’età ed al tipo di attività prevista. Infine è importante ricordare come nella prevenzione degli infortuni, giochino un ruolo importante la concentrazione e la prudenza individuali: è stato infatti provato che la maggior parte degli incidenti avviene durante la prima ora o all’ultima discesa e che circa la metà degli infortunati ha meno di un anno di esperienza, con il 20-36% degli infortuni che si verifica la prima volta che si prova un attrezzo".

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