Zone gialle e arancioni all'interno di una regione che è zona rossa? Possibile, come ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo all'assemblea annuale dell'Anci. "Il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale, è possibile differenziare le aree più in una medesima regioni aree, così da adottare misure più rigide nelle province più a rischio" ma anche strette più leggere nelle province "meno a rischio, che non meritano penalizzazioni. E' già previsto nel Dpcm, occorre una richiesta del governatore, fondata su una base scientifica, il ministro Speranza poi valuterà". Così
Il sindaco di Bari e presidente dell'Anci "De Caro ha ragione: occorre rendere trasparenti e chiari questi meccanismi e parametri a tutta la popolazione ma parliamo di algoritmi ed un po' complicato rendere semplice un meccanismo complesso".
"Ricordiamo sempre che all'interno della cabina di regia ci sono tre rappresentanti delle regioni che hanno contribuito a elaborare questi parametri e ogni volta partecipano alla comunicazione dell'esito del monitoraggio. Comunque faremo ancora di più per cercare di rendere e chiari e trasparenti questi meccanismi, ma questo non diventi confusione".
Ai governatori che chiedono una riduzione dei parametri da 21 a 5, Conte dice: "Non sono un esperto, non sono uno scienziato. Parlare di 5 o 3 indicatori rientra in un dibattito scientifico, dobbiamo fidarci degli esperti. Il dibattito è aperto, ma proprio per rassicurare i presidenti delle regioni abbiamo concordato con il ministro Speranza che il professor Brusaferro", presidente dell'Iss, "con i suoi esperti spieghino bene ai presidenti delle regioni".