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Violenza sessuale Milano, Schlein contro La Russa: "Parole disgustose"

La leader Dem: "Dal presidente del Senato inaccetabile legittimazione del pregiudizio sessista. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute"

Violenza sessuale Milano, Schlein contro La Russa:
07 luglio 2023 | 16.22
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"Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire, è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato" Ignazio La Russa "parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull’eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso". E' l'attacco della segretaria Pd Elly Schlein dopo l'intervento del presidente del Senato in difesa del figlio Leonardo indagato dalla Procura di Milano per violenza sessuale.

"Il Presidente del Senato non può fare vittimizzazione secondaria. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista", aggiunge la segretaria del Pd che incalza: "Vorrei sapere dov'è Giorgia Meloni e perché non esce dal suo silenzio assumendosi le sue responsabilità. Vorrei sapere cosa ne pensa di un presidente del Senato che avalla l'idea che le donne che denunciano più tardi non meritino di essere credute".

"La Russa non può continuare a fare il presidente del Senato"

Dalla segreteria nazionale di Azione Giacomo Leonelli chiede le dimissioni della seconda carica dello Stato. "La Russa non può continuare a fare il presidente del Senato. E sia chiaro: il problema non è cosa può aver fatto o meno il figlio, ma la presunzione di sostituirsi in virtù del ruolo a chi di dovere ('l’ho interrogato io') e la diffamazione gratuita verso la ragazza. La Russa dice 'L'ho interrogato io, è innocente' - incalza Leonelli - se lo avesse detto, del proprio figlio, un avvocato di provincia gli avrebbero riso tutti dietro. Ma siccome lui è il presidente del Senato, ha la presunzione di potersi sostituire al giudice precostituito per legge. Deve lasciare", insiste l'ex Dem.

"Comportamenti che delegittimano istituzioni"

"Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, interroga il proprio figlio, accusato di violenza sessuale, e lo scagiona: nulla di penalmente rilevante. Il fatto che la seconda carica dello Stato si renda responsabile di queste inaccettabili dichiarazioni, che attaccano la vittima e scagionano il figlio, evidenzia che le nostre istituzioni sono entrate in una fase di profonda delegittimazione a causa di comportamenti profondamente dequalificanti", scrive in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.

"È assolutamente inaccettabile la deriva che questo Paese sta prendendo con le cariche istituzionali e di governo: questa non è la Repubblica dei Fratelli d'Italia, che decidono sostituendosi alle leggi dello Stato e alla magistratura. L'azione del presidente del Senato è inaccettabile e irriguardoso nei confronti di una ragazza che ha denunciato una violenza sessuale. Purtroppo, ci troviamo di fronte alla solita storia: la vittima finisce per diventare l’accusata", conclude il rossoverde.

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