Il generale: "Non siamo tutti uguali, noi siamo italiani. I confini esistono, servono a dividere, una patria da un'altra patria. Stoltenberg? Stia attento a quello che dice"
L'8 e 9 giugno il dado è tratto, alea iacta est, andate a votare, fate in modo di fare una bella 'decima' sul simbolo della Lega e scrivete Vannacci. Trasformiamo l'8 e 9 giugno nel nostro Rubicone". Così Roberto Vannacci, dal palco della Lega a Roma con Matteo Salvini per la chiusura della campagna elettorale.
Il generale ricorda poi lo sbarco in Normandia: "80 anni fa in Normandia, sbarcavano dei giovani coraggiosi, come voi, che hanno cambiato l'Europa, oggi gli stessi giovani coraggiosi potranno cambiare questa Europa che non ci piace". "Non siamo tutti uguali, io adoro le differenze, le dobbiamo rispettare, noi siamo italiani e siamo diversi dai francesi, dai tedeschi e dai polacchi, non siamo migliori o peggiori, ma siamo italiani", avverte. "Ci sono i confini, esistono, servono a dividere, una patria da un'altra patria, per questo devono essere difesi", aggiunge.
"Roma città eterna, ma l'Europa l'eternità ce la vuole portare via. Non siamo più liberi di parlare, veniamo sospesi e allontanati, rischiamo i tribunali", aggiunge.
Quindi parlando di guerra in Ucraina il generale mette in guardia: "La Nato non è coinvolta nel conflitto, Stoltenberg dovrebbe stare attento a quello che dice, il consiglio dell’alleanza atlantica non ha mai deliberato un’azione ostile nei confronti della Russia".